In equilibrio precario…

Situazione:
un terzo della mia stanza e’ occupato dal portatile del parroco, connesso alla rete elettrica da un lato, al cavo Ethernet che va verso il router dall’altro, collegato al MightyMouse Apple che Manuel mi ha donato tempo fa e a un hd portatile. Un colpo di alt+tab e finisco nella finestra di UltraVNC con cui ci sto lavorando dal mio desktop.

Si’, avete letto bene: portatile del parroco. Per farlo riparare e poi ripristinarlo perche’ ormai era in pezzi.
Me l’ha affidato con tanto di delega. Si fida di me. Abbiamo confidenza, stima e fiducia reciproca ormai da tempo.

Eppure lui grossomodo sa come la penso. Sa che non sono propriamente un praticante (anche se da quando seguo lui mi son riavvicinato un po’…) e sa, soprattutto, le mie posizioni su temi come la legge 40, le unioni di fatto, il caso Welby…
Sa e penso le accetti se non mi ha ancora cacciato a pedate da chiesa, patronato e canonica :)

Questo quindi e’ un elogio a lui e all’accettazione che dimostra verso chi non accetta in pieno i dettami ufficiali della Chiesa.

Questo pero’ e’ anche uno spunto per riflettere e mi riallaccio al soggetto. Come in molte cose della mia vita io mi trovo in costante equilibrio fra posizioni antitetiche.

La mia critica ai modi e a diverse tesi della Chiesa Cattolica e’ ferma e convinta, ma d’altra parte credo in Dio e credo che i riti proposti dalla Chiesa possano portare un gran beneficio, cosi’ come l’insieme degli insegnamenti spinga a una vita maggiormente spirituale e tenda a risolvere o almeno evitare certe situazioni.

Faccio un esempio: sono contrario alla tesi “niente sesso prima del matrimonio” e francamente non credo che veramente Dio mandi all’inferno chi lo fa, magari per piacere e non solo a fine di procreazione. D’altra parte pero’ vedo tanti giovani che per voglia di trasgredire o per ignoranza finiscono nei guai. Perche’ a 16 anni una gravidanza E’ un guaio, se non c’e’ una famiglia dietro e se la persona non ha la maturita’ giusta per gestirla. E ancora vedo e sento tante persone che mettono al primo posto nella propria vita il piacere per avere una “notte di fuoco” e nulla piu’.

Ecco, in questo senso le regole della religione cattolica possono essere lette in un’altra ottica: non limitandosi a vietare una cosa ma proponendo un’altra strada, come un fine piu’ grande (creare una vita, non soltanto spassarsela una notte) prevengono un insieme di comportamenti che alla fine toglie piu’ di quello che da’. Secondo me.

Certo non e’ coi divieti che si migliora la societa’. Certo non condizionando la vita politica e cercando di imporre le proprie idee a tutti come “verita’ unica e assoluta”, pero’ io credo sinceramente che l’insegnamento della Chiesa possa dare molto. Se non altro indirizza a una vita piu’ mirata allo spirito e al dare, che al cercare piaceri (materiali, fisici) a ogni costo.

Chiesa e’ anche carita’, e’ anche fare del bene. E’ per questo che in uno dei momenti piu’ difficili della mia vita, poche settimane dopo la morte di Chiara, un “istinto” mi ha sospinto verso la mia vecchia parrocchia. All’epoca sentivo che aiutando don Armando, facendo conoscere la sua opera, stavo aiutando indirettamente anche i poveri che assisteva. In quell’ambiente ho trovato solidarieta’ umana, amicizia e sostegno da tantissime persone.

Poi nel 2005 e’ arrivato don Danilo. Sul momento mi ha un po’ spaventato: innamorato (in senso positivo) com’e’ della religione ci fece perfino pregare all’inizio del primo incontro. All’epoca non capivo del tutto ma scelsi di restare, anche se l’azione caritativa lasciava un po’ il posto alla preghiera. Oggi sento che anche quello e’ un aspetto della Chiesa e puo’ dare molto. Talvolta capita anche a me di rivolgermi a Dio e volerlo sentire vicino (e scoprirlo vicino, come prima dell’intervento) nei momenti piu’ difficili. E di questo devo dare sicuramente il merito a don Danilo e a tante sue parole.

Io non sono sicuro di niente. Non so se “lassu'” c’e’ Dio con Maria, gli Angeli, gli Arcangeli ed i Santi. Non so se valgono le tesi del magnifico libro Terra di smeraldo, anche se nella mia ottica “umana” appaiono piu’ sensate per certi versi. Quel che so e’ che entrambe le vie portano alla ricerca di una vita diversa, di una maggiore spiritualita’ e che la lettura sia di quel libro sia degli scritti del don o degli altri testi su Lettera Aperta (e quelli sull’Incontro di don Armando, che sono un po’ piu’ facili, sinceramente parlando) mi danno una grande serenita’ interiore e una rinnovata voglia di cambiare i miei comportamenti e vivere meglio con gli altri. Arriverei a dire che queste letture sono al contempo una bussola per certi comportamenti e una risposta (che arriva spesso al momento giusto) per altre situazioni…

Mi ritengo fortunato a collaborare con la parrocchia e ad essermi assunto delle responsabilita’. Andare li, leggere i vari testi, sentire le omelie, mi tiene vicino a quell’ambiente e mi spinge a tenere mente e cuore aperti e “in ascolto”.

Chissa’ quanto lontano sarei ora da Dio se non avessi orbitato attorno alla parrocchia? Con tutti i conflitti che il Vaticano apre a ogni pie’ sospinto contro tutto cio’ che non condividono, con tutta la rabbia che generano in me certe parole (e ne trovate ampia traccia nel blog), chissa’ da quanto avrei mandato tutto a quel paese? E quanto ci avrei rimesso io, interiormente.

Intendiamoci: non e’ che i sacerdoti da noi abbiano idee diverse, anzi il buon mons. Fabio spara forte su certi temi, pero’… pero’ conoscendo le persone e’ diverso. Le ASCOLTO. Magari non condivido ma ascolto, certo di recepire il loro punto di vista. E siccome mi sono assunto la responsabilita’ di lanciare nel web le loro parole do’ maggior valore al concetto, spesso espresso a parole ma non del tutto sentito, del “tutti devono avere spazi per esprimere la propria opinione”.

E dunque io sono qui, in costante precario equilibrio fra la ricerca di un “qualcosa che va oltre”, che so esistere, fra il bene che mi regala da anni pregare (in casa o in chiesa, nei momenti felici e in quelli piu’ difficili); fra la critica ferma verso tesi che vedo dettate piu’ dal voler imporre le proprie convinzioni a tutti che dal vero far del bene e la riflessione sull’utilita’ di certi insegnamenti. Sono qui a tenere a freno la rabbia per certe uscite dei vescovi per concentrarmi e dare il meglio di a chi conta su di me.

Sono un cattolico? Non lo so. Mi sento tale ma se e’ cattolico solo chi dice no ai DICO, al divorzio e al sesso fuori dal matrimonio forse non lo sono.

Sono sicuramente un credente pero’. Credo in una qualche forma di Dio, forse pure quello della religione cattolica. Comunque e’ uno solo. Interpretato diversamente dai vari popoli di questo mondo. Credo che la vita non inizi con la nascita e non termini con la morte terrena. Credo ci sia dell’altro e credo si debba cercare di vivere meglio, per gli altri e per noi stessi. Credo anche che preti, vescovi, cardinali e il Papa dovrebbero cercare un modo di comunicare che non spinga via la gente da loro, perche’ la Chiesa puo’ dare molto.

E credo pure di avere scritto troppo, che c’e’ un PC da finire di sistemare e che vorrei che Bill Gates venisse fulminato (non forte, solo un pizzicotto) perche’ esportare il calendario del don da Outlook a Sunbird e’ un incuboooooooooooo… AIUTO!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.