La cultura prigioniera

Mando Winamp in quel di Radionation che sta trasmettendo giust’ora la canzone di Guccini dedicata all’assassinio di Carlo Giuliani. Bella musica e bellissimo testo, in perfetto sttile gucciniano. Peccato non poterlo riportare: adesso la narrazione dell’omicidio di un uomo e’ tutelata dai diritti SIAE e quindi per riportarla con le parole di Guccini bisogna pagare la licenza.

Qualcosa mi dice che il protagonista non sarebbe daccordo.

E lei, signor Guccini dell’avvelenata e della locomotiva, perche’ non comincia a rilasciare le canzoni sotto Creative Commons invece di renderle prigioniere di un giro di soldi dove ognuno reclama la sua parte e a chi ne e’ fuori rimane solo da pagare.

E’ facile dire che “la musica e’ cultura”. Solo che non e’ vero. La cultura si trasmette. La musica (e i testi) no, o almeno non senza pagare.

Un commento su “La cultura prigioniera”

  1. …e magari abbassare i prezzi dei concerti, che pagando 25 euro per entrare mi sento un po’ a disagio ad alzare il pugno al grido di "trionfi la giustizia proletaria"

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