Caro diario…

Caro diario,
io so di non essere una persona perfetta e anzi di avere tanti difetti e so anche di avere la paura di non essere all’altezza. E quindi dovrei capire che chi vede gente brava in qualcosa che fa anche lui o lei alza le barricate per paura di diventare ininfluente, di non essere piu’ considerata. Io le alzo trincerandomi dietro alla tecnica, magari al rispetto degli standard e altre formalita’. Son parole, come limiti e protocolli. Ma alzarle pugnalando? Alzarle prendendo una frase che sai che puo’ far male e gettandola addosso a qualcuno a cui vuoi bene? Eppure quella persona, io, e’ ancora qui a specchiarsi in un’altra persona e cercare di capire.

Il fatto e’ che quest’anno e’ stato durissimo. Ho dovuto rimettere in discussione il mio ruolo in tante situazioni. Certi cambiamenti mi son caduti addosso e ho cercato di farvi fronte come potevo, altri li ho voluti io. Anche dei passi indietro ho voluto, perche’ fanno crescere e per il bene del risultato finale. E adesso che credevo d’aver trovato un equilibrio e un senso, mi rispecchio in chi muore dalla paura, tanto immotivata quanto irrazionale, di perdere quel che e’ di fronte ad altri e invece di cercare il dialogo alza barricate e punta spade. Lo capisco, ma caro diario, come far capire a chi e’ vittima di paure, che non e’ cosa sappiamo fare che conta ma chi siamo ed e’ quello che fara’ sempre la differenza?
Io ci ho messo anni a capirlo ed e’ avvenuto grazie a don Danilo, un po’ anche a don Gianni, e grazie a chi oggi vuol sbattere la porta e trovandoci me davanti mi punta la spada e colpisce.

Qualche giorno fa qualcuno lassu’ mi ha ricordato che non e’ con la violenza verbale o emotiva che si vive bene. Forse l’ha fatto perche’ io lo facessi capire a chi oggi, tremante, preferisce la fuga adirata al dialogo. Ma sono stato ferito e devo riprendermi, sono umano anch’io.
In ogni caso non bisogna mai pensare che gli altri ci faranno sparire. In un coro o un’orchestra ognuno ha una parte importante, non solo il solista o il piano. Certo bisogna coordinarsi, ma questa e’ una cosa che si deve imparare, non e’ innata. E si impara solo con il dialogo…

Un commento su “Caro diario…”

  1. grazie Gabriele per come ti racconti,senza veli e senza infingimenti.Grazie per il coraggio di donare a chi ti segue i tuoi sentimenti e le tue paure.
    E’un grande passo per vincerle queste paure!
    Ti auguro di continuare spedito su questa strada,sicuro del sostegno di chi ti stima.

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