Dal Gazzettino del 22 gennaio 2010:
Questa volta la Curia l’ha presa male. È il primo pomeriggio quando, preso atto dell’apertura del Comune alle coppie di fatto nell’assegnazione degli alloggi pubblici, dal Patriarcato di Venezia arriva la secca condanna del provvedimento sul quale «non può che esprimere il proprio disagio e la propria contrarietà». La delibera, per la Chiesa veneziana, «oggettivamente discrimina le famiglie fondate sul matrimonio» in contrasto con il dettato della Costituzione che, si legge nel comunicato, all’articolo 3 «vieta di trattare in modo eguale situazioni oggettivamente diverse».
Facile criticare gli islamici e poi pretendere che lo Stato si pieghi alle SCELTE di una religione. Scelte legittime ma che devono appartenere a quella religione e a chi vi si riconosce, altrimenti non si tratta piu’ di scelte ma di imposizioni, come per millenni e’ successo con la religione cattolica e come tuttora accade in molti paesi islamici dove la legge coranica, applicata in forme piu’ o meno rigide, determina il codice penale.
Lo Stato rappresenta TUTTI i CITTADINI e l’Italia avra’ pure radici cristiane ma OGGI e’ composta da persone con mille idee e che fanno mille scelte diverse. La Chiesa ha diritto di PROPORRE, ha tutti i diritti di DIRE ai propri fedeli come vivere, ma NON HA e NON DEVE AVERE DIRITTO DI VETO SULLE SCELTE DEI RAPPRESENTANTI DEL POPOLO TUTTO. TUTTO ho detto, quindi anche di non credenti, di credenti in altre religioni, di credenti credenti che non si riconoscono in tutte le posizioni della propria chiesa ecc.
Io per esempio credo in Dio e nel bene che sa fare la Chiesa alle anime in difficolta’ spirituale o economica tant’e’ che li aiuto a diffondere il loro messaggio. Ma credo che per fare famiglia serva prima di tutto amore, non un contratto o una bella cerimonia che chiamiamo matrimonio. Ecco, in se’ credo che i corsi prematrimoniali fatti dalle parrocchie siano una buona cosa e farli eviterebbe qualche divorzio frutto di impreparazione alla vita con una persona che non sia un genitore. Credo pero’ che un uomo e una donna o due uomini o due donne possano essere famiglia e mi piacerebbe saperli liberi di convivere o anche di sposarsi. E non ritengo che la Chiesa abbia il diritto di imporre ai politici quale tipo di famiglia sostenere. Sbaglio? Me lo dira’ Dio quando sara’ il mio turno di “fare i conti con San Pietro”, come diceva mia nonna.
Per adesso, credo che la Curia veneziana abbia perso una grande opportunita’ per riflettere e aprirsi al sostegno delle famiglie. TUTTE.