Partiamo da un presupposto: una categoria di lavoratori puo’ avere tutte le piu’ sante ragioni per protestare ma quando la sua protesta danneggia gli altri e’ un po’ difficile che attragga simpatie.
Personalmente mi sono davvero stufato di questi continui blackout dell’informazione. Se c’e’ un problema con gli editori e da una parte si fa finta di nulla, forse bisogna trovare nuove strade di protesta che non facciano continuamente venir meno un servizio essenziale. E a proposito: il governo che ha sempre cose da dire, perche’ non dice e non fa?
Questo e’ cio’ che penso normalmente, oggi i miei sentimenti verso questo ennesimo sciopero dei giornalisti sono, se possibile, ancora piu’ negativi: ieri e’ stato sventato per un soffio un doppio attentato a Londra. Oggi, leggo sulle agenzie stampa internazionali, e’ successo qualcosa di grave in un aeroporto della Scozia.
Siamo in periodo di vacanze, la gente parte, va, torna… migliaia di ragazzi grazie a programmi scolastici stanno per partire verso le mete del Regno Unito… avremmo pur diritto di sapere cosa sta succedendo oppure no?!
Sospendere lo sciopero e studiare altre forme di protesta che penalizzino gli editori ma non la gente sarebbe il minimo, ammesso che i giornalisti siano interessati alla solidarieta’ e comprensione delle persone.