19 marzo

Quando quattro anni fa venne a mancare il medico cui devo gli occhi, per ricordarlo scrissi che non avendo avuto un padre avevo scomposto questa figura nei diversi ruoli e a lui sin da bambino avevo attribuito quello della protezione e cura, cosi’ come ad altri, nel tempo, ho attribuito il ruolo della guida, ecc.

Attribuire ad alcune persone quel ruolo mi veniva naturale e anche per questo adoro la canzone “Io sono Francesco” di Tricarico che a un certo punto dice “il padre è solo un uomo e gli uomini son tanti: scegli il migliore, seguilo e impara”. Del resto, se non si potesse distinguere fra padre biologico e ruolo del padre non funzionerebbero le adozioni e pure san Giuseppe non sarebbe stato vissuto da Gesu’ come tale.

Seguire il migliore, dunque. Ce ne sono stati diversi nella mia vita ma uno in particolare che ho cercato di seguire e da cui ho tratto molto di cio’ che sono oggi. Forse l’ha intuito ma non gliel’ho mai detto esplicitamente, anzi temo, con le mie intemperanze d’allora (ero molto piu’ giovane…), d’avergli dato piu’ di un dispiacere.

Mai avrei potuto immaginare che in quattro lustri le cose si sarebbero rovesciate e da due anni a questa parte sarei diventato io quello “da seguire” (il migliore non credo proprio). Certo, per molta gente sono stato e sono (immeritatamente a mio avviso) una persona da ascoltare, ma da qui a sentirsi chiamare in un certo modo, considerare in un certo modo, avere un po’ di influenza sulla vita di una persona adorabile e riuscire (forse) a evitarle qualche scelta sbagliata (come qualcuno tento’, non sempre con successo, di evitarle a me…) ce ne passa! Anzi fa tutto un altro effetto… e non fa sentire grandi ma ancora piu’ piccoli e impone ancora piu’ responsabilita’.

E cosi’ sebbene avessi archiviato la possibilita’ di diventare padre (ho chiuso il cuore dopo un dolore troppo grande ventun anni fa) mi scopro a essere vissuto in quel ruolo, pur con le mie fragilita’, i miei limiti e i tanti tanti tanti difetti. E vengo perfino festeggiato oggi. Ma in fondo il regalo piu’ grande e’ avere la possibilita’ d’essere punto di riferimento, sicurezza e guida per una persona che fra l’altro stimo immensamente. Non ne sono minimamente all’altezza ma e’ tanto bello…

Non ho fatto nomi. Ne’ della persona che piu’ ho seguito da giovane, ne’ della persona che mi segue. Siamo sempre in un posto pubblico, letto da tanta gente (fra cui persone che non mi vogliono troppo bene), e certe cose voglio che restino “mie”. Chi mi conosce bene sa esattamente di chi parlo. Anzi forse in fondo lo sa davvero una sola persona, quella cui dedico il post e tantissime energie per evitarle… molti dei miei stessi errori. E la storia si ripete e si tramanda…

A te che sei stato nei giorni di ieri e a te che sei nei giorni di oggi. Non meritavo di conoscervi, ma i nostri giorni si sono incrociati e di questo sono immensamente grato al Cielo…