19, 20, 21? 20!

I nostri biografi, fossimo importanti da averne, si scontrerebbero sulla data. Era il 19? Era il 20? Era il 21? Inizio a non ricordarlo. So solo che sono 20 e ricollegandomi al post dell’altro giorno mi rendo conto che anch’io oggi posso dire di avere un amico da vent’anni e di essere tanto felice di cio’.

Certo, non ci siamo sempre sentiti intensamente ogni giorno, certo abbiamo fatto i nostri errori, come dice un altro amico “non sempre diamo il meglio di noi”, pero’ ci siamo l’uno per l’altro e non e’ poco in questa epoca in cui e’ tanto facile trovarsi e altrettanto facile dimenticarsi…

Grazie Zak, come ti piace essere chiamato anche online (e forse e’ meglio cosi’). Grazie per la pazienza che hai avuto con me quando ce ne voleva di piu’; grazie per avermi fatto conoscere il tuo mondo, i tuoi amici, le tue passioni; grazie per non avermi addossato colpe perche’ nella nostra chat di 10 anni fa s’e’ dissolto un tuo sogno (altri avrebbero incolpato me per l’esistenza stessa di quel canale, come poi in fondo e’ successo); grazie per avermi sopportato… no, questo l’ho gia’ detto ;). Grazie per credere in me quando non ci credo io e avermi dato fiducia perfino in campi dove hai piu’ esperienza tu…

Potrei andare avanti a lungo perche’ in vent’anni e attraverso tre “mondi” telematici e tanti incontri di esperienze e ricordi ce ne sono tanti. Mi fermo ma voglio solo aggiungere una cosa: per essere amici non serve sentirsi ogni giorno, frequentare gli stessi posti, reali o virtuali che siano. Basta solo volersi bene e sapere che ognuno c’e’ per l’altro. Ancora una volta per questo grazie.

Ti dedico Venti. Te la ricordi?
E’ piu’ che adatta!