Grazie

Grazie a tante persone che in modi diversi e a volte inattesi, mi hanno dato conforto, fatto sorridere e anche pensare in questa giornata tanto attesa e tanto difficile.

A Natascia per le sue parole sempre gentili e di sostegno, scritte da chi conosce l’ambiente ospedaliero e le sofferenze che certe scelte piu’ burocratiche ed organizzative che umane possono dare.

A Sao per quel messaggino di risposta inatteso e che mi ha fatto sorridere mentre viaggiavo sul vaporetto :)

Ad Ambra che con la sua decisione e solo apparente freddezza sta cercando di spingermi a fare cio’ che lei pesa sia la cosa piu’ giusta (e forse ha ragione, ma ho un cuore che ha sofferto tanto in passato).

A Lisa e Lorenza, per esserci sempre nel momento del bisogno con parole che toccano il cuore.

E grazie alla piccola Vanessa che ha speso un po’ del suo tempo a metter su carta, matita, colori e scanner, le immagini delle persone della sua chat e mi ha strappato un sorriso quando ero giu’.

Infine grazie a tutte le persone che mi sono vicine col cuore o con le preghiere. Anche se oggi non ci siamo sentiti so che ci siete, vi sento. Grazie, grazie davvero…

La sanita’ ti schiaccia

Oggi era il giorno degli esami pre-operatori.
Pensavo che avrei incontrato la mia dottoressa per un’altra visita e per trovare risposta a dubbi e angosce formatesi in questi mesi e comunque penso legittime per chi ha un solo occhio sano.

Niente di tutto questo.
La dottoressa non c’era.
Sangue, cardiogramma, cartelle cliniche da compilare, visita oculistica in cui ho dovuto spiegare cosa voleva farmi e perche’.

Fra un’attesa e l’altra ho conosciuto un signore che domani fara’ il trapianto di cornea e, se non avra’ complicazioni, uscira’ sabato. Se penso che 40 anni fa si doveva stare un mese immobili e 20 anni fa un mio compagno di stanza resto’ comunque una settimana immobile gioisco di fronte ai progressi. Non si fa che parlare di day surgery. Il termine risuona nei corridoi.

Per tutti ma non per me.
La dottoressa mi aveva prospettato questo: entri, ti opero, esci il giorno stesso. Poi osservando il mio nistagno ha ipotizzato l’anestesia generale e in tal caso l’uscita sarebbe stata rinviata al giorno dopo. Una notte per sicurezza e via.

Ora cambia tutto: secondo gli infermieri dovrei ricoverarmi martedi’ mattina alle 10 (l’intervento e’ fissato per mercoledi’) per la visita con l’anestesista. Cioe’ da 1 giorno passiamo a 3 di cui uno da spendere li per niente in attesa di incontrare l’anestesista. Ma darmi un appuntamento come oggi no?!

Comunque no. Mi sono trovato male, a dover spiegare io cosa mi volevano fare e perche’. A dare spiegazioni invece che riceverle e a sentirmi cadere in quel vortice che ha caratterizzato incubi su incubi per anni.

Capitemi: non faccio i capricci per tre giorni invece di uno, ma di ricoveri ne ho subiti tantissimi dal ’72 al ’90, hanno lasciato piu’ segni di quanti io immaginassi e ora mi sembra di ricadere in quel vortice in cui altri dispongono per te quando entrare… e in cui non sai bene piu’ nulla, cadono i punti fermi, non sai quando uscirai, quando vedrai il tuo medico, non sai nulla. Stai li e devi aspettare.

E questo e’ un prezzo troppo alto da pagare, soprattutto emotivamente. In fondo le cose piu’ importanti della mia vita le ho fatte con questa vista, dall’89. Mi sto convincendo che e’ meglio tenerla cosi’ invece che giocare d’azzardo con la poca vista che ho… in una situazione in cui mi cambiano le carte in tavola e che mi porta tanto disagio. Se aggiungiamo che, ripeto, non ho potuto avere neppure le risposte che volevo (ho dovuto darne io!).

Non avevo mai davvero pensato di rinunciare.
Lo penso ora. E mi fa male. Molto male.
Ma andare avanti credo sarebbe peggio.

Domenica chiedero’ consiglio a Dio. Speriamo sappia guidarmi… o lenire il mio dolore, perche’ ce ne sara’, qualsiasi strada io intraprenda.