Caldo. Umido, odore di pioggia.
Mi affaccio alla finestra per abbassare la veneziana. Buono. Esco.
Vado iul terrazzo, tiro su la tenda. Ripenso a luglio 2006 quando quell’incidente e quel colpo sulla tempia mi han tanto spaventato e spinto a correre dalla dottoressa Franch e da li e’ cominciato il grande sogno di quest’anno.
Giorno, notte, cielo. Il cielo e’ buio e le strade quasi vuote ma riesco a immaginare i mille “bit”. Google Earth. Mappe, satelliti, reti senza fili, comunicazioni costanti e ininterrotte fra migliaia, milioni dsi persone. Una realta’ parallela a quella materiale della quale sono circondato ora. Penso a due amiche che vedevo un minuto prima fra i contatti online. Abitano agli opposti del paese E’ un mondo parallelo, magico.
Luci, lampioni, quiete, pensieri rapidi di estati di ieri, aria d’estate, di concerto, di ghiaccio secco, di caldo, di pace. Aria di una notte di maggio.
Ho voglia di fissare nel tempo queste sensazioni come in una foto.
Rientro.