Una ragazza entra in sala operatoria per un’appendicectomia. Durante l’intervento manca la luce. Il respiratore non e’ collegato al gruppo elettrogeno ma a una presa normale e si spegne. La ragazza resta senza ossigeno per troppo tempo. Il suo cervello subisce danni e dopo 7 giorni di coma, muore.
A me non pare ci sia nulla che richieda approfondite indagini, anzi e’ tutto tristemente lineare. Malasanita’, ne piu’ ne meno. Sappiamo che senza ossigeno il cervello muore? Sappiamo che e’ mancato l’ossigeno? Andiamo a cercare chi ha collegato quell’apparecchio alla presa sbagliata e condanniamolo.
E invece no.
Adesso bisogna fare l’autopsia per capire cosa e’ successo. Quindi la povera Federica, come ha detto il padre, morira’ due volte. Lei voleva donare gli organi. Era una sua convinzione. Ma non si puo’, il legale della famiglia e gli inquirenti ne hanno discusso e sono giunti alla conclusione che saranno espiantate solo le cornee perche’ gli altri organi non possono essere toccati “ai fini dell’accertamento delle responsabilita’ nella morte della ragazza”.
Giustizia?
Invece di aiutare altre vite e dare almeno un minimo senso a questa tragedia, si preferisce fare un’autopsia per accertare responsabilita’ che forse si potrebbero identificare ugualmente in altro modo. Del resto non saranno un cuore, un fegato o un rene a dire il nome o i nomi dei responsabili. Al piu’ confermeranno quanto si sa gia’.
Storia triste, ma triste davvero, anche oltre l’epilogo….
Magari se ogni tanto in questo paese si cercasse di fare le cose in modo diverso non ci sarebbe niente di male eh…