Siamo nel 2007 e come al mio amico Davide anche a me questo numero fa effetto. Essi’, perche’ ci dice che siamo ben dentro il decennio 2001-2010 anzi non manca poi tanto alla fine.
Gli anni passano e possiamo contare da quanto tempo facciamo questo, da quando conosciamo quello, da quanto sogniamo qualcosa, da quanto qualche persona ci ha lasciati…
Nel post precedente ho guardato al 2006 e alle cose che mi ha portato. Ho dimenticato di citare un evento, pero’: quando a luglio ho preso un violento colpo alla tempia, ho davvero avuto paura di perdere il mio unico occhio sano e ho scritto alle persone a cui tengo, mettendo da parte tutto e chiedendo pensieri o di ricordarmi se fosse successo qualcosa.
Non e’ successo niente e anzi le cose vanno per il meglio e non solo per quanto concerne gli occhi.
Negli ultimi mesi dell’anno tanti pezzi del puzzle sono andati al loro posto e altri hanno avuto una collocazione migliore. Mi stupisce sempre il mutato rapporto con una persona in particolare. Lui ha riscoperto me, forse, e io ho scoperto lui sotto un’altra luce. Cio’ non esclude che probabilmente ci scorneremo ancora e rischieremo altri confronti aspri ma mi insegna che non bisognerebbe mai dirsi “addio” (ci sono eccezioni ma complicherebbe il discorso) e che Dio o la sorte intercedono ma poi dobbiamo essere noi capaci sia di non farci mettere i piedi in testa sia di non sprecare le occasioni che abbiamo di aumentare l’armonia nella nostra vita.
Auguro a me stesso, e a tutte le persone che conosco, un anno di serenita’ e armonia.