Let them go

[Listening: Voi che siete li, inedito Pooh 1977]

Altro post ad uso e consumo del sottoscritto, da rileggere n futuro, come guida, bussola, punto di riferimento, coscienza elettronica…

Istintivamente quando tieni a qualcuno vorresti tenerlo stretto, parlarci, sapere di avere il suo affetto E le sue attenzioni. Istintivamente siamo tutti molto egoisti.
Di mezzo pero’ c’e’ la vita di ognuno: impegni, studio, lavoro, famiglia, dolori, sconfitte, sogni…
Di mezzo ci sono gli errori e i rapporti d’amicizia che vanno a finire male. E non e’ come in “The Sims” che basta non salvare e ripartire.
Al che si puo’ reagire in tanti modi: soffrendo, cercando, sperando, prendendosela, insomma facendosi male e facendone. O si puo’ fingere di rassegnarsi salvo covare i sentimenti di cui sopra, in ordine assortito. E finire per far del male a se’ stessi e alle persone cui si dice di voler bene.
Poi quando intravedi i pezzi del tuo passato e un pezzetto di quel gomitolo intricato, ti fermi a riflettere. Pensi alla fortuna di sapere che persone a cui tieni stanno bene. Pensi al privilegio di leggere frammenti della loro vita in un blog o magari in un post-it; pensi a una cara persona laggiu’ con cui magari oggi puoi parlare meno ma sta vivendo e bene e sta ritrovando se’ stessa nella fede e nell’oasi e le sue lettere ti emozionano; o ancora pensi a quella persona che fino a un anno fa potevi solo cercare e a cui oggi puoi anche scrivere o telefonare e che in fondo e’ meglio che le cose stiano come sono oggi anche se vi sentite poco di come sembrava fossero per tre mesi da novembre a marzo.
E allora pensi “let them go…”. Voler bene a qualcuno e’ anche lasciarlo andare. Non ostinarsi a cercarlo se non puo’ o non vuole. Cancellare un contatto che MSN classifica come “fake friend” perche’ ti ha cancellato diecimila giorni fa e’ giusto, fa smettere di illudersi e fa guardare a cio’ che si ha e al bene degli altri che, almeno per quanto mi riguarda, e’ prioritario.
Non e’ rassegnazione, e’ serenita’. La stavo perdendo dopo aver visto un comportamento che mal sopporto (in tutt’altro contesto). Me ne sono reso conto. Ho fatto un bel respiro. Mi sono fatto scaldare dal sole e dalla pace di Dio e ho ritrovato serenita’, la stessa con cui dico a me stesso: “let them go”. Se tieni a qualcuno e quel qualcuno vuole (o gli andare) volare via, lascialo andare. L’importante e il privilegio e’ sapere come stanno.

Io, sto bene.

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