Quando un kamikaze si fa saltare e uccide anche dei bambini, e’ orrore.
Quando un gruppo di militari israeliani entra in un campo profughi e spara, uccidendo anche un bambino, e’ cronaca.
Da Televideo:
“[… ] un’unità dell’esercito israeliano è entrata nel campo profughi ed ha aperto il fuoco contro tre militanti delle Brigate dei Martiri di al Aqsa. Il bambino si trovava a passare sul luogo durante la sparatoria.”
Cronaca, quasi contabilita’.
Se lo fanno loro e’ sfortuna, fatalita’.
Invece no.
Invece alla fine di questa triste giornata in M.O. ci sono, fra gli altri, sei piccole vite falciate dalla identica cieca violenza degli adulti. Cinque erano israeliani, uno era palestinese. Ma sempre di morti si tratta. Bambini morti, e chi li ha uccisi e’ un criminale. In entrambi i casi.
E Sharon li ha tutti sulla coscienza.
Lui e tutta la spirale di odio, violenza e vendette in cui ha gettato Israele ed i territori palestinesi.
Ma bando al rancore e alla rabbia di fronte a tanto dolore.
Chiudo con un pensiero alla memoria di quelle sei anime.