Murble

E’ da tanto che mi sento a disagio in diverse situazioni in cui prima mi muovevo agevolmente.
Diciamo che mi sento come il “Giudice Amy” negli ultimi due o tre episodi della sesta stagione dell’omonima serie. Sto perdendo imparzialita’ e serenita’ nel giudicare gli eventi.
E mi pesa anche non poter scrivere piu’ liberamente.
E’ bello ‘sto sito, e’ bello ‘sto blog ma a volte vorrei averne uno nascosto, anonimo, in cui poter scrivere tutto senza problemi.
E mi mancano i commenti a questo post che non potro’ ricevere, non subito per lo meno.

Sia chiaro: in questo post tratto due temi diversi. Da una parte i paletti (pari forse solo alle “briccole” sparse per Venezia) in cui devo -o dovrei- muovermi nel mondo telemarico. Dall’altra, ben distinta, la mia scarsa serenita’ nel giudicare tante situazioni anche in contesti diversi fra loro (amici, volontariato, lavoro, collaborazioni).

Il primo problema ha a che fare con la Setec Astronomy (il lettore occasionale appassionato di un noto film di spionaggio informatico avra’ intuito), il secondo e’ legato all’anno s-t-r-e-s-s-a-n-t-e che ho vissuto fra attacchi, contro attacchi, comportamenti vari non facili da digerire, ecc.

Ragazzi miei… che fatica!
Alla fine della serie di cui a inizio post la protagonista cambia citta’ e vita. Io non voglio arrivare a tanto, chiedo solo di passare un Natale s-e-r-e-n-o sapendo che tutte le persone a cui tengo, vicine o lontane che siano, stanno bene, sono felici e vivono in armonia col resto del mondo.

Cosi’, forse, un po’ di quiete e armonia arrivera’ anche sulla mia anima e mi fara’ ripartire con nuovo slancio dal 2006. Io non vorrei cambiare “da cosi’ a cosi’, mi serve solo ritrovare un po’ di serenita’.

E se non e’ possibile avere tutto cio’, Babbo Natale (e Dio) sanno che cosa desidero.

Un commento su “Murble”

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