Non bastavano le minacce a don Gallo, a cui sono stati promessi “provvesimenti canonici” se non rettifica l’invito ad andare a votare al referendum del 12.
Ora siamo alla manipolazione di innocenti (ma non sono embrioni, quindi va bene… ;-) ).
Ieri al programma radiofonico “Zapping” un genitore ha raccontato che sua figlia di 5 anni e’ tornata dall’asilo parificato cattolico dicendo “papa’ non andare a votare perche’ le maestre hanno detto che sono gli uomini cattivi che vanno a votare”. E il bello e’ che chi l’ha raccontato e’ pure dsalla parte della Chiesa quindi non si tratta di un mitomane… o dovrei dire infedele?
Questa Chiesa va contro la vita, contro la scienza, contro tutto cio’ che ignora e adesso rinnega i propri valori piu’ importanti in una lotta senza quartiere per poter continuare a controllare l’uomo, convinta della tesi “peccato = reato”, come ha detto oggi Hendel.
Tutto questo per far saltare un referendum che mira a permettere a chi non ha figli o non puo’ farne (perche’ nascerebbero malati) di averne.
Tutto questo con lo stesso ragionamento che in passato li portava a rinnegare i trapianti, il taglio cesareo e tante altre cose che ora accettano.
A proposito di trapianti, per coerenza dovrebbero rinnegarli ancora: se un ammasso cellulare, l’embrione, e’ vivo e non si tocca, non e’ piu’ vivo un corpo che respira autonomamente anche se il cervello e’ andato?
Se ve l’ha insegnato Dio non e’ certo uguale al mio
Io sono un credente, sono cattolico e il 12 giugno votero’ 4 si per la vita. Chi non la pensa come me vada a votare NO oppure, se preferisce, vada a votare e lasci scheda bianca.
L’importante e’ andare a votare. Non facciamo il gioco di chi vuole sottomettere l’intera nazione (credenti, non credenti e pure appartenenti ad altre religioni) alle proprie tesi. Siamo in una democrazia a nessuno deve osare toglierci il diritto di scelta, men che meno chi usa questi metodi e si professa come unica Verita’ Assoluta contro tutto e tutti.
Se accettiamo questo ricatto non saremo diversi dai paesi dove la religione e la legge sono un’unica cosa, quei paesi a cui diciamo che “serve democrazia”.