Dovrei parlarvi di lunedi’, lo so. E’ stata una giornata bellissima. Io e due amici siamo andati a dare gioia e serenita’ a una famiglia, soprattutto a una persona a cui tutti e tre vogliamo un bene dell’anima.
Ve lo raccontero’, ma non stasera. Stasera ho letto una cosa che mi ha colpito. Ieri e’ morto tragicamente (benedetti eufemismi giornalistici…) il piu’ famoso pediatra di Mestre, che e’ stato il medico di centinaia e centinaia di bambini della mia citta’ a partire dagli anni sessanta. E lo e’ stato anche per me, lo ricordo unn po’.
Sul Gazzettino c’e’ una lettera della figlia che accenna garbatamente alle vicissitudini affettive del padre, altra faccia della medaglia di una vita di successo e stima professionale. E ha ragione nel chiedere a chi la legge di non perdere il senso ddella vita, di sapere sempre cio’ che fa, di non fermarsi alle soddisfazioni professionali ma tenere in conto gli affetti.
Sono parole che colpiscono. E si’, cerchero’ di seguirle perche’ la vita non puo’ e non deve essere fatta solo di gioie materiali o di esaltazione per una conquista professionale. Bisogna avere amici e affetti, perche’ sono cio’ che conta. Forse sono sulla buona strada ma e’ importante prenderne coscienza ogni giorno.
Spero che Dio nel giudicare quell’uomo metta su una bilancia tutto cio’ chre ha dato e non lo punisca ma gli dia un po’ di affetto.
Da me, sulle righe di questo umile blog, arriva un semplice grazie.
Grazie, dottor Chemollo.
ciao zio, ma dove sei finito? ci manchi tanto torna presto e portaci notizie di kri…zio come stai? Ti prego si sempre forte fallo per me..ti sono vicina ..tvb :)