Saro’ franco e diretto: sono contento che abbia vinto Bush.
Perche’? Perche’, sebbene non sia proprio il migliore, come politico e come uomo, il suo paese (e con lui l’intero Occidente) e’ in “guerra” contro un terrorismo assassino e ingiustificabile e a meta’ cammino non si puo’ cambiare strada e strategia.
Liberare l’Afghanistan dai Talebani e’ stato giusto.
Liberare l’Iraq da Saddam (che finanziava i terroristi di altri paesi) anche, sebbene non aver pianificato un “dopo” si sia rivelato un errore colossale. Non importa se sono guerre fatte anche per interessi economici, e’ stato giusto farle e se chi non e’ daccordo sapesse com’era la vita sotto i talebani o Saddam forse cambierebbe idea. Bush ha commesso molti errori ma ha reaagito come andava fatto ad un attacco devastante che e’ solo la punta dell’iceberg di un crescente tentativo di rovesciare le basi delle democrazie che in questi ultimi tempi s’e’ concretizzato con il tentativo dei terroristi di interferire addirittura con la politica dei singoli paesi (dalla strage in Spagna alle minacce alla Francia affinche’ non varasse certe leggi…).
Per di piu’ l’alternativa a Bush era un signore dalle idee confuse, pronto a cambiare posizione a seconda dell’interlocutore e dell’occasione. Da sempre contrario alla pena di morte, Kerry ha dichiarato testualmente “se saro’ eletto uccideremo Osama”. A questo punto meglio una persona con un’idea diversa (e che non condivido!) ma che almeno non e’ una banderuola che risponde in base al momento o all’opportunita’ politica.
La sconfitta di Kerry e’ anche la sconfitta di una certa parte politica e di certi movimenti, convinti che con l’insulto, la denigrazione e l’attacco personale si possa vincere. Hanno trasformato le elezioni USA in un referendum contro Bush e lo hanno perso. Almeno adesso anche in Italia, stando alle parole sensate di D’Alema di ieri, forse si cerchera’ di riportare lo scontro su posizioni meno radicali e mettere un po’ da parte i piu’ estremisti.
Da oggi, magari, si smettera’ anche di considerare Maestri di Vita certi strimpellatori di note e registi che a cavalcioni su un palco o in conferenza stampa durante una rassegna cinematografica pretendono di indicarci il bene e il male, naturalmente dopo averci venduto CD a 20 euro con cui si pagano ogni comfort.
Il bello poi e’ che certi solerti amanti della pace e del giusto forse devono essere anche un po’ ignoranti in fatto di storia se pensano che Kerry, in quanto democratico e quindi un po’ di sinistra, non avrebbe usato la forza delle armi. Basta guardare la presidenza Clinton e le guerre in Bosnia e Kosovo (quest’ultima sostenuta concretamente dall’Italia sotto l’alllora governo di sinistra guidato da D’Alema).
In ogni caso i giochi sono fatti e ora Bush governera’ altri quattro anni. Speriamo lo faccia meglio dei primi quattro, questo si’.
Intanto guardando a casa nostra i rapporti fra USA e Italia sono ottimi e se l’economia USA non decolla e l’Euro sale per noi e’ solo un vantaggio.
Insomma sono contento. Resto molto critico verso Bush su vari fronti ma fra lui e quel parolaio di Kerry e annessi movimenti radicali…