Sharon

Quando leggete il soggetto Sharon sappiate che il messaggio contiene volgarita’ e gravi offese. E se non sono scritte sono di sicuro pensate.

Sharon (il premier israeliano, non la modella) e’ un criminale, ha sulla coscienza tanti morti quanti quelli fatti dal terrorismo palestinese. Nell’82 ha attuato stragi indicibili in quel di Sabra e Shatila (campi profughi) e ora dovrebbe stare dietro le sbarre, non alla guida di un paese.

Invece fa il premier e ogni giorno porta nuova morte con bombardamenti e azioni “mirate” (un elicottero Apache che piomba in una citta’ e spara un missile contro una macchina… se poi ci van di mezzo civili pazienza, tanto son palestinesi).

Ieri l’ambasciatore francese in terra d’Israele ha definito Sharon uno zoticone. Io lo definirei diversamente ma mi piace riportare il
fatto, da leggere qui

Non so perche’ l’abbia fatto e francamente non mi interessa ma mi piace citarlo, anche perche’ ho il pretesto per far sapere a chi legge ‘sto blog il mio ribrezzo per il premier israeliano, corresponsabile della escalation di violenza degli ultimi anni, dell’assedio alla Basilica della Nativita’ (come hai osato, brutto bifolco!) e, ripeto, di tutti i morti di questi mesi, anche di quelli ammazzati dagli orribili e riprovevoli attentati di gente che crede abbia senso fare i martiri e portar con se vittime innocenti.

E sia chiaro che non ho nulla contro i cittadini israeliani e gli abrei in genere. Hanno solo la sfortuna di essere governati da gente sanguinaria. Un po’ come i serbi: il fatto che ci fosse Milosevic non li rendeva tutti assassini criminali. Solo che purtroppo c’e’ qualcuno che dice che se critichi il governo israeliano sei antisemita (addirittura!). Analogamente dovremmo dire che se critichi il governo italiano sei anti italiano o razzista verso gli italiani? Ma andate a… ;-)

OK, adesso sapete come la penso sull’argomento Sharon. Tornero’ a parlarne se dovessero girarmi ancora (e scusate il termine…) dopo aver letto di altri bambini o ragazzini ammazzati o feriti gravemente dall’esercito agli ordini di quel criminale.

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