La vergogna del 2 giugno

Il 2 giugno spendiamo un po’ di milioni per far sfilare le forze armate a Roma. Sono normalmente favorevole e trovo assurde le critiche dei pacifisti, ma non quest’anno. C’e’ appena stato un terremoto e l’Italia versa in grave crisi. Risparmiamo i soldi, mandiamo i Vigili ad aiutare chi ha bisogno e non a sfilare e ascoltiamo la richiesta di tanti cittadini.

Incommentabile la presa di posizione del Presidente della Repubblica secondo cui la parata va fatta ma si festeggera’ con sobrieta’.

Altrettanto incommentabile la scelta di non fermare il campionato. Son d’accordo con Monti sul fermarlo per due o tre anni, ma adesso parlo delle partite di questi giorni. Altro che amichevoli e playoff (?). Rinunciare, stare a casa e devolvere costo dei biglietti, guadagni e quant’altro a quanti fra noi sono nel bisogno. E invece passata la paura tutti allo stadio a divertirsi!
Ci sono 14000 persone senza casa e lo sport non si ferma ne’ lancia iniziative di solidarieta’. Muore un giocatore e tutti commossi fanno un turno di stop. Mah!
E non guardiamo alle cifre del calciomercato che se no…

Un commento su “La vergogna del 2 giugno”

  1. Approvo pienamente da Emiliana e da cittadina italiana il tuo post. E’ una vergogna il comportamento delle istituzioni politiche, degli esponenti del governo, ma anche di tanta gente che guadagna soldi a palate ogni anno e non muove un dito.

    Con lo stipendio di un calciatore si potrebbe ricostruire un intero paese colpito dal terremoto. Ma di iniziative da questa parte non ne ho sentite. Ovviamente a donare i soldi via SMS chi devono essere? Gli altri italiani, le persone umili, che lavorano e faticano ogni giorno, ma che sono pronti ad aprire il cuore alla solidarietà.

    Detto ciò, riguardo alla parata capisco benissimo le reazioni degli italiani su Twitter per esempio. Ma non bisogna dimenticare che ci sono tanti altri sprechi di soldi che si fanno ogni giorno.

    Il governo potrebbe trovare soldi a tempi brevi se lo potesse… per non parlare del Papa. Cos’ha fatto in questa tragedia oltre che accontentare con le solite frasi le persone terremotate? Vicinanza spirituale, sì, certo una cosa bella per i credenti.

    Ma una bella visita tra le tendopoli? Una bella messa per unire queste popolazioni e dare loro forza e conforto? Sono sicura che Giovanni Paolo II l’avrebbe fatto…

    Speriamo soltanto che gli emiliani non vengano dimenticati elasciati soli dopo poco tempo questa strage; questo sarebbe ancora più terribile…

    Intanto linko anche qui questo sito, spero non ti dispiaccia: http://terremoto.volontariamo.com/

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