17 giugno 1989

Vent’anni fa…

Non so perche’ ma nel mio modo di pensare vent’anni e’ un tempo importante, quando dico “vent’anni” avverto un senso di solennita’. Cosi’ da piccolo uno di “vent’anni” per me era gia’ un adulto (crescendo avrei scoperto che a vent’anni non sei affatto “grande” perche’ ti manca un mucchio di esperienza).
Altrettanto oggi pensare che “ho amici da vent’anni” mi fa un certo effetto. E si’, mi fa anche sentir vecchio perche’ vent’anni fa sentivo dire “conosco quel tizio da vent’anni” solo da chi di anni ne aveva un bel piu’ di me.

E cosi’ pensare che sono passati vent’anni dalla sera del 17 giugno 1989 oggi mi fa un certo effetto. Vedo volti, sento echi di voci lontane. Ricordo attimi, momenti, frasi. Vent’anni da quel “raduno” di smanettoni (oggi si dice geek), pionieri informatici che si incontravano e interagivano annientando differenze di eta’ e di classe. 17enni com’ero io e trentenni, insieme a ridere, scherzare, parlare di computer, della tribu’ della klava e via dicendo. Vent’anni fa a quest’ora pizzata, poi a piedi in giro per una citta’ certo piu’ sicura di oggi. Io, B.C. e tanti altri. Ricordo la camminata a piedi nel caldo di giugno verso la stazione per accompagnare gli amici che ripartivano in treno per Milano.
Scherzi, battute, alcune frasi del mio grande amico B.C. che disse scherzosamente per celebrare i miei 18 che compivo a cavallo di quella mezzanotte scanzonata. Lui sicuramente non le ricorda piu’ ma io si, affettuosamente. Fu una bella sera, una bella festa in giro con amici.

Poi tutto cambia.
18enne il 18 giugno di vent’anni fa.
Ne sono passati venti e ora l’anagrafe dice che sto per compierne 38.
Vita, dispiaceri, esperienze entusiasmanti, esperienze belle che diventano routine e per quanto piacere faccia non stupiscono piu’ come una volta.
Ancora una volta il mio nome e’ ben visibile sul giornale, a firma di un articolo che ho scritto sul tema di cui al post precedente. Ne sono felice ma non e’ certo come la prima volta.
Ho siti, creo avventure e successi con un clic, aiuto gli altri, ho sofferto, ho sognato, ho litigato, ho fatto il troll, ho ferito e fatto del bene, sbagliato e indovinato, vinto e perso, toccato con mano amore e dolore, gioia e morte.
Se penso a me stesso non mi sento un 38enne. Se mi guardo allo specchio o penso alla vita percorsa e alle esperienze fatte invece si’.
Ora pero’ forse e’ tempo di provare strade nuove, voltare alcune pagine.
Ed e’ questo il mio proposito per il mio 38esimo anno di vita: non certo chiudere dei capitoli, niente paura, semplicemente aprire anche altri libri, grazie anche all’opportunita’ che ormai due anni fa mi e’ stata data, che sfrutto ma che voglio sfruttare sempre di piu’.

2 commenti su “17 giugno 1989”

  1. Bel post Gabriele.
    Nella vita tutti compiamo delle azioni buone e non, ma la vita è la vita. Bisogna goderla ed utilizzarla al massimo nel migliore dei modi.
    E oggi… non mi resta che augurarti un Buon Compleanno, con tanta goia e felicità.
    Ti ringrazio per tutti quello che hai e che, sono sicura, continuerai a fare.
    Un saluto e tanti auguri
    Tvb :*
    By Federica

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