Una piccola precisazione sul dibattito sviluppatosi in questi giorni.
La Comunione non e’ vietata a tutti i divorziati ma solo a quelli che hanno SCELTO di divorziare e ai risposati.
In parole povere: se una persona subisce il divorzio ma continua a vivere come se fosse sposata (quindi non intraprende nuove relazioni, non si risposa, non convive) puo’ ancora avere accesso alla Comunione. Chi invece ha voluto divorziare non potra’ avere accesso al Sacramento.
Non lo dico io, l’ha detto il Patriarca di Venezia Angelo Scola durante la visita pastorale a Carpenedo. Trovate l’audio in questa pagina (quinto file, “Domande delle famiglie e risposte del Patriarca”, a partire dal minuto 39).
Non condivido la scelta della Chiesa cattolica di escludere i divorziati risposati dall’Eucaristia (anche se in questo file audio il Patriarca di Venezia da’ la spiegazione teologica del perche’) ma trovo bello e giusto che chi ha subito il divorzio POSSA fare la Comunione (a meno che non sussistano altri peccati, ovvio).
A maggio sentendo la registrazione sono stato felice di sapere che una mia amica che ha subito un divorzio puo’ ancora fare la Comunione. Bisognerebbe divulgare meglio queste notizie ed e’ quel che cerco di fare con questo post.
Nel farlo non posso che rilevare come altre chiese abbiano scelto diversamente e il mondo non sia per questo caduto. Chissa’ cosa ne dice nostro Signore e se tanti “no” vengono davvero da lui o sono frutto di ragionamenti e scelte dell’uomo. Credo che se tornasse quaggiu’ forse alcune sue risposte non ci piacerebbero, ma forse non piacerebbero nemmeno alle gerarchie religiose.
Quanto lontani siamo da te, Signore?