Si fa un gran parlare di Twitter e Gigi, certo piu’ inserito di me in “cose 2.0”, lo ritiene uno strumento utile e polivalente.
Ieri qua a Mestre c’e’ stato un TwitterCamp, cioe’ si son riuniti al Vega e ne han parlato.
Un amico che ha partecipato (io avevo impegni precedenti) non e’ rimasto entusiasta… ma forse anche lui come me vede con occhio critico questo ribollire di termini “2.0”, reti sociali, Twitter ecc. D’altra parte pero’ il mondo si evolve ed e’ utile almeno conoscere le nuove tendenze.
In una parola questo Twitter e’ un sistema per conservare brevi frasi (massimo 140 caratteri) come quelle che va di moda scrivere in chat:
/me va al bagno
/me legge
/me riavvia perche’ Windows e’ crashato…
Il messaggio che compare ai presenti contiene il proprio nick al posto di /me.
Insomma su Twitter si scrive cio’ che si sta facendo. E lo si puo’ fare via web, via email e via SMS.
Non e’ un blog, anche se puo’ essere usato come tale.
Puo’ essere divertente ma francamente mi lascia un po’ perplesso…
Stiamo spargendo la nostra esistenza online su decine di siti non nostri, ossia servizi gratuiti tanto carini e attraenti ma che ci legano ai loro termini d’uso e alla loro stessa sopravvivenza.
Mettiamo le foto su Flickr, i video su YouTube, i documenti anche personali su Google Office e simili, il blog su una delle innumerevoli piattaforme, i nostri gusti su mille reti sociali, i titoli della musica che sentiamo su last.fm, adesso raccontiamo la vita su Twitter ed elaboriamo le nostre foto su Photoshop express online…
Ma tutto questo e’ nostro o lo offriamo in pasto ad aziende che possono farne quel che vogliono? E quando un domani il nostro servizio sociale preferito verra’ acquisito da un’altra azienda (magari le cui politiche non ci piacciono)?
E se dopodomani l’azienda a cui abbiamo affidato le nostre foto chiudesse o decidesse di cambiare strategia economica e puntare che so su annunci pubblicitari che non vorremmo vedere associati a noi?
Potremmo riprenderci profili, parole ma soprattutto i mille link accumulati da altri contatti?
Sto divagando, me ne rendo conto. Il soggetto e’ Twitter e il fatto che non mi convince, mi sa di doppione, di cosa non diversa da quella che si fa con gli amici in chat, a parte per il fatto che i messaggi restano e chiunque potra’ sapere che il 14 luglio 2007 hai mangiato un risotto di funghi schifoso…
Potra’… per quanto?
Finche’ Twitter potra’ campare o non decidera’ di rimuovere il tuo profilo per qualche ragione. E qui si torna a cio’ che dicevo: secondo me affidiamo troppo della nostra vita online (e offline!) ad entita’ commerciali che hanno la piena liberta’ di cancellarci… o al contrario di tenere i nostri dati anche quando noi non lo vogliamo piu’, come alcuni recenti articoli hanno evidenziato.
A margine di questo post che puo’ apparire negativo devo pero’ ammettere che Twitter ha il suo fascino. Mi sono letto qualche pagina del Twitter del maestro Alberto e ho scopero in modo spicciolo cosa gli piace e cosa no, ho fatto conoscenza con un bel blog religioso “2.0” e da li con un software gratuito per convertire presentazioni PowerPoint in video… tutto utile ma credo che l’avrei trovato comunque dal suo blog. E’ questo il problema che mi lascia perplesso e dubbioso… ma continuero’ a interessarmene come di tutto cio’ che e’ legato allo sviluppo di Internet.