12 febbraio, ore 22 e 30
“drin!” suona il telefono.
“questa telefonata a quest’ora non mi piace…” dico con un tono fra il preoccupato, l’allarmato e lo scherzoso, per esorcizzare.
“la signora e’ deceduta”.
Io e mia madre ci vestiamo, chiamiamo un taxi e ci precipitiamo.
Un mese fa circa verso quest’ora.
Un mese dopo.
Dopo la scelta dei fiori, della bara, del luogo del funerale.
Dopo il regalo di don Danilo, l’affetto degli amici, gli abbracci, le condoglianze.
Un mese dopo tutto questo c’e’ una tomba provvisoria con la croce di legno e il ghiaino che se piove diventa un pantano. Bisogna aspettare sei mesi per farla bene.
Un mese dopo finalmente ci sono i suoi ciclamini. Li ha fra le mani, bonta’ e bravura di Busolin a trovarli fuori stagione, e li ha in un vasetto sopra la tomba, sul ghiaino.
Un mese dopo ci sono i ricordi che non sono piu’ quelli di quando pesava 30 kili e urlava dal male perche’ le cercavano le vene per le flebo. Nella mente e’ tornata la nonna che mi ha cresciuto, dai primi anni e per tanto tanto tempo. E ora vedere quella croce e quel nome…
Il cimitero non mi porta piu’ angoscia. Dopo il dono che nel 2003 mi fece Chiara io SO che loro sono altrove e stanno bene, meravigliosamente bene. Pero’ andare li e vedere quel nome sulla croce mi ricorda che un capitolo e’ chiuso. Lo era gia’ quando era in vita, in un certo senso, ormai non era piu’ lei, l’eta’ le aveva mangiato fisico e memoria, pero’ adesso e’ diverso. Allora per me era come se fosse in vacanza lontana e anche se andavo a trovarla una parte della mia mente si illudeva (sapendo di farlo) che sarebbe potuto tornare come prima. Ora so che e’ partita per un nuovo mondo dove spero abbia trovato pace e abbia rivisto i tanti suoi cari (la sorellina volata via da piccola, il fratello, la madre, il padre, il marito, gli amici che l’hanno preceduta…). Ora so che un capitolo delle nostre vite e’ chiuso, e’ passato. E i ricordi sono malinconici ma dolci.
Sei stata una brava nonna.
Grazie per tutto :*
Davvero un gran bel post, complimenti!