Fra un’ora sara’ il 2 novembre, il giorno in cui si commemorano i defunti.
Mi sono reso conto che c’e’ da ringraziare Dio (qualunque entita’ lo rappresenti per voi) perche’ tante cose sono andate bene, altrimenti oggi avrei -avremmo- tre persone in piu’ da ricordare con dolore e nostalgia.
Una persona per una malattia scoppiata di colpo nel 2003 e che tante volte l’ha portata sull’orlo del baratro.
Un’altra persona che credevamo in fin di vita e invece, GRAZIE AL CIELO, stava bene e puo’ ancora regalarci il suo grande cuore.
Una terza persona a cui voglio bene dal 99, che ha affrontato qualcosa di enorme ed e’ rinata come un uccellino in primavera.
Ci sarebbe da gioire perche’ tre belle persone sono con noi, a portata dei nostri 5 sensi. Ci sarebbe da abbracciarle, da godere di ogni attimo che ci e’ stato donato. Ma noi no, noi siamo vittime di sentimenti umani. Egoismi, rancori, ricerca eterna di colpe, ricerca di sicurezze, egoismi e via ripetendo…
E cosi’ tutto finisce anche le gioie, tutto affoga nella nebbia, tutto si appiattisce, tutto diventa scontato… finche’ un fulmine o una ricorrenza scuotono la nostra apatia emotiva a ricordarci che nulla e’ per sempre e sarebbe saggio dimostrare ogni tanto quelle tre lettere facili da scrivere e certe frasi facili da pronunciare.
Ma non ci riusciamo, non ce ne accorgiamo quasi mai in tempo. Molto piu’ facile pensare a cosa implica per noi qualcosa che a cosa implica per l’altro o l’altra.
Ma oggi si celebra chi non c’e’ piu’, chi possiamo solo ricordare.
Cerchero’ di mantenere la tradizione locale: a letto presto perche’ domattina le anime dei nostri amici e parenti che ci hanno preceduto lassu’ verranno a riposare nei nostri letti.