Gironzolavo su YouTube in cerca di video vecchi e ho ritrovato il brano di Alberto Camerini che segno’ gli anni ’80: Computer capriccio.
Ho avuto alcune fortune: nascere nel 1971 e godermi da bambino, in “prima tv” l’arrivo e il successo di centinaia di anime giapponesi, senza orari ne’ censure.
Poi nei primi anni ’80 videogame, arcade, home computer, telefilm come Supercar e Automan… e canzoni come appunto Computer Capriccio.
C’era un’atmosfera che non vi dico. Non avevamo Internet ne’ i cellulari: non esistevano! Era tutto nuovo e la realta’ si fondeva con la fantasia cosi’ usare Hyper Olimpic al bar della spiaggia ti faceva sentire come Micvheal di Supercar… e fare piccoli programmi in basic non vi dico!
Ecco, a risentire queste note mi chiedo cosa penserebbe il Gabriele del 1983 vedendo tutto questo: una linea da 512k/s da mezzo mondo, col C64 senza trucchi caricava giochi da 8k in 10 minuti dal registratore a cassette; email per scrivere e ricevere messaggi dal mondo in tempo reale, siti a cui accedere con un clic, programmi che scrivo a Mestre e girano su un computer a Los Angeles…
Oggi e’ tutto scontato e l’evoluzione corre verso il GPS nei telefoni di fascia media (lo dicevo prima ad un’amica), gli schermi OLED, drive da terabyte e chissa’ che altro… ma e’ stato bello veder nascere e vivere il boom tecnologico, respirare quell’aria frizzante ed elettrica… forse non tanto diversa da quando alla fine degli anni ’70 nei cortili risuonavano i nomi delle armi di Goldrake, pronunciati con pathos da migliaia di bambini…