Cinque anni fa scrivevo cosa pensavo di fare nel 2014: “mettero’ in ordine la scatola dei documenti“. Il destino mi porto’ a rimettere in ordine l’intera vita e sopravvivere a un uragano. Non si puo’ mai dire quel che ci accadra’ e spesso i nostri propositi del nuovo anno durano un giorno e poco piu’.
Dunque oggi non scrivero’ cosa voglio fare, ma qualche pensiero sparso sull’anno appena trascorso.
Un anno di distacchi, Troppi e troppo spesso senza una motivazione chiara. Le persone si allontanano e non ti dicono perche’. Non c’e’ piu’ spazio per te nella loro vita e non hanno nemmeno il rispetto di dirtelo. A volte ci va di mezzo chi non c’entra e i pesi sul cuore aumentano. E non sempre chi hai attorno sa o vuole capire quanto male fa un distacco.
Per fortuna c’e’ chi resta, sempre, e ti da’ la forza per andare avanti. Poi conosci nuove persone, nascono nuovi legami, ma in fondo al cuore hai sempre il timore che possano finire male. Tanti “ci saro’ sempre” infranti da nervosi e gelosie (cit.). A volte viene da sentirsi come il Dottore, protagonista della serie Doctor Who, che soffre quando perde un compagno di viaggio, magari si chiude, ma poi scatta qualcosa e nasce un nuovo legame. Sempre pero’ con la consapevolezza che potrebbe finire e con il ricordo dei tanti legami passati.
Un anno in cui mi sono donato e ho donato. Tutto cio’ che potevo e forse di piu’. Diceva ieri un amico “fai già tanto per noi e per tantissime altre persone” e mi ha reso davvero felice. Ho dato il mio cuore a chi aveva bisogno, a chi ha dovuto ripartire dal nulla e a chi meritava un piccolo dono dopo aver concluso un percorso difficile, ma anche a nuovi, vecchi amici.
Ho dato tempo, energie, pensieri e preghiere. Ho vissuto in continuita’ con cio’ che avrebbe fatto mia madre e ho dato un senso a quest’altro mio anno sulla Terra.
Un anno di prese di coscienza. La presa di coscienza che tanti “difensori dei diritti” pensano per lo piu’ ai propri diritti e gli altri si attacchino al tram, anzi amici finche’ si combatte insieme ma se hai un’altra opinione su qualcosa sono pronti a pugnalarti. E cosi’ ho fatto un bel block/defollow e reso i miei contatti un po’ piu’ sereni. I veri amici sono altro, e lo sono indipendentemente dal fatto che ti esprimi come loro, voti come loro e la pensi come loro su tutto.
Un anno in cui sono stato insultato per la politica e definito pentafasciogrillino, grullo, amico dei fasci, amico dei cialtroni, ecc. E in cui mi son trovato al governo con quella Lega che ho sempre detestato. Ma chi considera la politica una cosa seria non salta sul carro che fa piu’ comodo. Ho votato secondo coscienza M5S perche’ mi convince. Sapevo che se non avessero avuto la maggioranza avrebbero fatto accordi. Ho letto riga per riga il contratto con la Lega. Diverse cose non mi piacciono, diverse si’ ma in un accordo l’uno deve accettare l’altro ed e’ meglio questo governo che un altro tecnico, alibi per far passare altre leggi terribili. Non tutto mi piace, ripeto, ma certe scelte hanno messo in luce la grande ipocrisia dell’Europa ad esempio sul tema soccorsi in mare ai migranti. Ora pero’ spero che si trovi una soluzione!
Forse con le mie idee ho deluso qualcuno, spero di no, ma se seguissi l’onda o l’hashtag e vivessi la politica come i calciatori che cambiano squadra a convenienza, deluderei me stesso.
Un anno di stupide perdite di tempo. Quante volte ho indugiato in qualche sterile discussione, magari per paura di affrontare qualcosa. Procrastinare diventa troppo facile in Rete. Me ne sono accorto, ho iniziato a nutrire insofferenza per certi luoghi virtuali e/o per come io li usavo. E ad allontanarmene, gradualmente. Il tempo che posso passare davanti a un video preferisco spenderlo meglio.
Un anno in cui ho cambiato cose e ho iniziato a cambiare me stesso. Ho cercato nuovi stimoli, ho provato ad affrontare piccole sfide e grandi ricordi. Una brugola. Fra vista e tremori c’e’ voluto un po’ di ingegno, ma in un tempo giusto per me e lungo per chiunque altro, ho messo le Hue Play come volevo. E sono tornato in quel supermercato dove andavo con mia madre, spingendo via i ricordi malinconici… che non c’e’ tempo per pensare se lo devi girare tutto tre volte per trovare una cosa che hanno ben pensato di spostare, grrr…
Un anno che cambiera’ il domani, grazie a un libro che ben due amici hanno scoperto recentemente e mi hanno consigliato. Un libro che insegna a capire come le emozioni hanno effetto su di noi e come evitare che ci dominino. Gia’ esserne consapevole mi sta aiutando, anche a gestire alcune emozioni di questa sera, simile e tante altre e tranquilla, ma diversa da quella dell’anno scorso. Non tutte le ciambelle riescono col buco.
E non posso finire questo post senza ricordare le persone per cui ho pregato tantissimo. La piccola Iuschra, persa chissa’ dove in un bosco a luglio. Le ho dedicato il piccolo voto di rinunciare ai social per un certo tempo, questa estate. Poi, sempre delle piccole. Ludovica, Alessia e Martina, uccise da genitori impazziti. Poi gli angeli del ponte di Genova, poi… tante preghiere per tutte le persone che soffrono o sono in Cielo, perche’ l’energia positiva di una preghiera o di un pensiero aiuta sempre, ne sono certo, ed e’ importante non dimenticare.
E adesso si ricomincia. 31/12 ciao, benvenuto 1/1.
E si comincia con la bilancia in perfetto equilibrio armonico… Si comincia a pensare positivamente e si va avanti! Il tuo post è un fulgido esempio di vita ben spesa… la vita a volte spaventa ma quando si vede il baratro si comincia a risalire… la vita è sempre una strada in salita… per non stancarsi bisogna farla a piccoli passi… Buon 2019! Gabriele!