Recensione di Tik Tok

Salve, sono un boomer che sta provando Tik Tok :)

No, scherzo. Non ho l’età anagrafica per appartenere alla categoria ma soprattutto cerco di tenere la mente elastica e aperta a nuove esperienze, inoltre per le attività che svolgo ho molto a che fare con i giovanissimi e la possibilità di vedere il mondo dal loro punto di vista.

Comunque, spinto da tanti video divertenti, ho deciso di provare questo benedetto Tik Tok.
Mi sono detto che una risata è meglio che sopportare le ondate nefande di fakenews di Twitter.

Detto fatto, come scrivevo da bambino.
Un clic e l’app è nel mio cellulare. 62mb, bella pesante.

Mi chiede per prima cosa la data di nascita, e qui capisco che la protezione dei minori è limitata a quelli che non sanno effettuare la sottrazione $annocorrente – 13

Sfondo bianco accecante e caratteri minuscoli. Un altro filtro di accesso pare sia la vista. Procedo con lente di ingrandimento.

Inserire email o telefono. Si vede che avere una email ormai non è più di moda.

Email. Mi manda il codice. Lo inserisco e compare un indecifrabile avviso “Stai usando il nostro servizio troppo frequentemente”.
Mi faccio mandare un altro codice e lo scrivo più l-e-n-t-a-m-e-n-t-e. Funziona.
Qualcuno ha occupato il nome utente che uso ovunque. Cominciamo bene.

Mi decido su cosa inserire e procedo. Bene, account creato.

L’app continua a illuminare lo schermo come un faro nella notte. Non è possibile utilizzare un tema scuro o ridimensionare i caratteri. Sarebbe già una buona ragione per disinstallarla ma procedo. Io cerco qualche risata e magari i video si vedranno meglio.
Imposto un paio di cose di privacy, inserisco il mio avatar abituale e aggiungo qualche contatto.

Prima nota positiva. Un paio di piccole pesti che conosco bene non compaiono fra i contatti importati e non possono essere cercate o aggiunte. Devono seguirmi loro e solo dopo le posso seguire io. Ben fatto Tik Tok, la trovo una misura saggia.

Altrettanto mi piace la possibilità di rendere privata la lista delle persone seguite. Tuttavia l’opzione è monca perché è comunque possibile vedere i follower di un account.

Sull’accessibilità Tik Tok sorprende. Pur avendo un’app oscena, almeno su Android, permette di escludere animazioni e video con contenuti che possono dare fastidio alle persone con epilessia fotosensibile. Bene.

Belle le voci delle impostazioni per fare pulizia. “Libera spazio”. Più chiaro di così…
Si vede che l’app è pensata per un pubblico giovane con cellulari mid-range sempre pieni.

Il tutorial iniziale mi accoglie con un video che dovrebbe far ridere ma si chiude con una bestemmia. In generale c’è tantissima volgarità e le bestemmie sembrano essere considerate accettabili. Non ho ancora trovato un modo per escluderle e sono un altro fattore che rende il mio giudizio piuttosto negativo. Mi domando se l’esperienza dei più giovani sia migliore. Con quel che vedo inoltrare dalle pesti di cui sopra ne dubito, ma mi accontenterei almeno di stare senza bestemmie.

La visualizzazione dei video è più fruibile delle impostazioni e sembra usare un tema scuro. Peccato che quando si passa alla pagina degli account degli altri o delle impostazioni torni il faro nella notte. Non sarà facile interagire. Non per me almeno.

In pochi minuti trovo qualche account familiare e me ne vengono suggeriti altri simili. Ammetto che ho scoperto e seguito vari account molto piacevoli e che li ho subito cercati anche su Instagram, in modo da non perderli se dovessi infine decidere di disinstallare Tik Tok.

Sorpresa. I video si possono condividere direttamente e anche salvare nel proprio dispositivo senza bisogno di trucchi o app esterne come con Instagram.
Idea semplice ma geniale di Tik Tok per farsi fare pubblicità gratuita dagli utenti, visto che alla fine di ogni video viene aggiunto il nome utente di chi lo ha creato ed il logo dell’app.

I video che si trovano vanno dal professionale all’improvvisato. Abbondano i piccoli trucchi di marketing del tipo “ti svelo quello che non vogliono che tu sappia”.

Soprattutto mi rendo conto che questo modello di comunicazione produce contenuti per chi ha una soglia di attenzione molto bassa e che è facile abituarsi a conoscenza e svago in pillole.
Poi mi viene in mente che da 9 anni uso Twitter che prevede contenuti ancora più brevi e mi dico di non ragionare da boomer :)

All’interno dell’app io non vedo alcuna pubblicità ma forse è merito di Pi-Hole (nel caso, si può ottenere lo stesso con i DNS di AdGuard).

Fin qui Tik Tok mi ha dato diverse cose che non volevo ma anche contenuti divertenti e piacevoli. L’app Android è oscena (mi dicono che su iOS almeno il tema scuro c’è) però ha funzioni sorprendenti.

Mi riservo un giudizio complessivo, anche dal punto di vista sociale e pedagogico, ma per il momento lo tengo installato.

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