Una scelta ingiusta (riflessioni del sabato pomeriggio)

Non posto dal 6 novembre perche’ ogni volta che stavo per scrivere mi chiedevo se quello di cui volevo parlare era opportuno o troppo materiale rispetto a quanto stavo vivendo. Sono successe varie cose in queste settimane, alcune belle, bellissime e altre meno belle. Decidere di cosa parlare, sapendo che puoi deludere, non e’ facile. E infatti non mi decidevo, attendevo l’ispirazione per temi piu’ profondi.
E invece, blog o non blog, ho comunque deluso qualcuno. Tre persone, una piu’ delle altre. E non e’ la prima volta.

Oggi si doveva fare una chiacchierata con delle persone su Skype ma ci sono stati due problemi. Uno contingente e insuperabile e uno no. Avrei potuto limitarmi a riferire il primo e vivere in pace, ma voglio essere sempre onesto con me stesso e con gli altri. E infatti ho detto la verita’: non me la sentivo. Il mio umore e’ troppo ballerino. Quando mi e’ stata proposta la cosa, anche se non e’ il mio uso preferito della Rete, l’ho accettata di buon grado perche’ avrebbe fatto piacere a degli amici. Ma in questi giorni sono successe varie cose che fiaccano l’umore e ho dovuto prendere delle decisioni per il domani. E oggi volevo riposare, non me la sentivo di parlare se non con una persona alla volta, certo non nella caciara delle conferenze a tre, quattro…

Ovviamente facendo restar male gli altri si genera energia negativa che prontamente ci ricade addosso, come e’ avvenuto. Lo so. Mi spiace. Ne pago le conseguenze ma non posso non pensare che mi piacerebbe un po’ di franchigia in piu’ per cio’ che faccio io, come io cerco di capire sempre gli altri (a partire da chi ora mi lascia messaggi sarcastici come “grazie eh”). Saro’ sincero. Non credo d’essere cosi’ diverso da ieri. Molto piu’ stressato e stanco certo, ma la scelta di non fare una cosa che non mi sentivo di fare l’avrei fatta anche qualche anno fa. Non e’ giusto, non e’ bello, mi dispiace se ho ferito qualcuno ma se ogni tanto anch’io concedo qualcosa alla mia parte meno generosa forse non cade il mondo e io posso illudermi di essere felice, almeno per un attimo visto che poi altre parti di me mi ricordano quel che non ho fatto.

Edit: alla fine ho deciso di far contente quelle persone, almeno singolarmente. Sto meglio ora, devo riconoscerlo.
Ma questo post resta perche’ vedo il blog come un diario in cui appuntare le esperienze, le opinioni, ma anche errori e cadute. Se dovessi solo scriverci cose giuste non sarebbe il mio blog ma una fiaba. E rileggerle a distanza di anni mi aiuta.
Ora spero si chiarisca un’altra situazione. Ragionarci su scrivendo questo post mi ha aiutato. Ora, appunto, spero si chiarisca.