Penso alle persone d’Abruzzo

Penso a quella scossa nella notte

Penso a quelle case che si sbriciolano con le vite, le emozioni, il caldo focolare dell’inverno, il fresco condizionatore dell’estate

Penso alle camerette dei bambini
I bambini soli, sotto una coperta dell’esercito, accompagnati negli ospedali da estranei o che ci sono andati soli

Penso a chi ha figli, madre, padre, fratelli, sorelle o amici dispersi e puo’ solo aspettare

Penso che li potrebbe esserci gente che conosco, che ho conosciuto

Penso agli sciacalli stronzi che vanno a rubare oggetti abbandonati in una notte, residui abbandonati per forza di una vita interrotta

Penso agli infami che forse si fregano le mani pensando di metter mano sui miliardi della ricostruzione come troppe volte e’ gia’ successo in Italia

Penso che altrove ci sono terremoti come questo ma senza morti e che l’Italia e’ un paese che cade a pezzi e non solo per gli edifici storici

Penso che chi aveva lanciato l’allarme non e’ stato ascoltato e che il terremoto c’e’ stato davvero e anzi erano mesi che c’erano scosse ma i media erano impegnati a raccontarci altro.

Penso alle lacrime e alla paura di qualcuno, in questo momento, in questa fredda notte.

Penso che Dio non ne ha colpa: la natura, la geofisica funzionano cosi’.
Ne abbiamo colpa NOI: se tutti pensassero meno al denaro e piu’ al bene dell’umanita’ oggi nessuno sarebbe morto.