Me ne sto in piedi in terrazza a pensare. Fuori e’ il silenzio. La strada e’ ben illuminata dai lampioni e non passa un’auto. Che bello, mi sembra di essere il padrone di tutto. Solo, a vedere il mondo circostante come un’estensione del mio spazio. A pensare.
Quanti cambiamenti…
Domani arriva il PC nuovo. Ne sono felice e cambiera’ un po’ di cose. Ma cambiera’ solo l’aspetto del mio sistema operativo o cambiera’ il mio modo di usarlo? Sapro’ apprezzare ogni giorno cio’ che ho e trovare nuovi modi per usarlo o passero’ ancora giornate di inedia a compiangermi mentre dall’altra parte della stanza agglomerati di tecnologia resteranno ad aspettare di essere messi a frutto? Ad aspettare che io faccia cio’ che poi alla fine da’ senso alle mie giornate e mi fa sentire utile.
Quanti cambiamenti…
Nel rapporto con un’amica, negli scontri, i riavvicinamenti, i confronti. E nel rapporto con un’altra amica, che oggi ha fatto un passo in piu’ per divenire un’amicizia vera, duratura e che se Dio vuole vincera’ il tempo. E nel rapporto con amici di vecchia data. Che si sentono trascurati e forse sono trascurati. Ma non per volonta’, e’ che io sono diverso, ho molte meno energie e talvolta aprire una query per parlare seriamente mi appare cosi’ difficile (salvo pentirmi di non averlo fatto prima quando ci riesco a e nasce un incontro dopo tanto).
Quanti cambiamenti…
Credo di avere imparato a razionalizzare l’ira. A volte per certe situazioni provo una rabbia enorme che a raprimerla fa male. Mi e’ capitato di fermarmi, ragionare su cio’ che provavo, accettare tale sentimento (anche avverso verso persone care) e di colpo sentirmi rilassato e di nuovo sereno. Accettarsi e’ il segreto. Fermarsi a razionalizzare un sentimento nel vortice causato dallo stesso e’ evolversi.
Quanti cambiamenti…