Ieri era San Marco… e lo celebro con la canzone di cui al titolo.
E’ un ricordo di 22 anni fa. La trasmetteva l’emittente locale Superradio ed era interpretata da Paolo Gentile, un giovane di Mestre bravo e che avrebbe davvero potuto sfondare! Sue anche “Con la faccia di un clown” e “The secretiest love” (spero che il titolo sia giusto).
La canzone è dedicata alla memoria di un ragazzo, parente di uno dei DJ della radio , mancato prematuramente. E’ un brano bellissimo, su Google non c’è traccia ne’ di questa canzone ne’ di Paolo Gentile quindi desidero ricordarlo qui. Se i motori di ricerca dovessero memorizzare questo post e per caso qualche altro fan di allora dovesse arrivare qui, mi scriva!
Non credo che la canzone sia coperta da diritti ne’ che sia ancora in commercio.
Se mi sbaglio avvisate e la tolgo.
La città dei nonni di mare
dei vecchi che non hanno molte stelle da contare
dei gabbiani e dei loro tristi occhi di sale
figlio di nove(?) luna e Marco non può volare.Marco è una strada
con una macchina rossa che fa volare
Marco è una casa
con due terrazze al vento e le finestre al sole…
ma Marco non ce la fa, il cuore gli e’ rimasto la’
e sogna la sua luna, luna di città.C’è nell’aria il suono del mare
nelle sere quando il cielo con le stelle vuol parlare
questa notte fra le anime romantiche e disperate
Marco questa notte fra le stelle può volare.Marco è una stella
in questo grigio cielo di periferia
Marco ti chiama
lassù in alto fra le stelle adesso è casa sua
e marco si ce la fa, ancora puoi trovarlo là
se chiami la sua stella, luna di città!