Finanziamento pubblico ai giornali

Il finanziamento (pubblico) ai giornali (privati) e’ una cosa del passato che non ha piu’ alcun senso. I costi per farsi leggere sono molto piu’ bassi, basta andare online.

Dice: certo, non tutti hanno Internet. Vero, ma in tanti hanno smartphone e tablet e in altrettanti.

E allora invece di avere lo Stato che da’ soldi ai privati, lasciamo che lo Stato offra solo le modalita’ per accedere al web: reti wi-fi pubbliche, totem informativi nei parchi, biblioteche…
I giornali con poca tiratura vanno online e si finanziano con i banner o con offerte di abbonamento a prezzi congrui (pochi centesimi a copia).

E per chi non sma leggere al PC o sul tablet si puo’ pensare a strutture precise, magari nelle biblioteche o nelle edicole piu’ organizzate, dove si possono chiedere copie cartacee (leggi: stampe) degli articoli del giorno della testata di interesse. In questo caso caso una piccola cifra (nell’ordine dei centesimi a pagina) potrebbe andare alla testata. Oppure, per evitare la tentazione di abusi, potrebbe andare in buoni AdWords per pubblicita’ in favore della testata che quindi aumenterebbe le visite e gli introiti.

Chissa’, forse sono idee troppo “avanti” per l’Italia…

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