Gente

Che senso ha impegnarsi, essere leali, pensare agli altri, donarsi agli altri nel rispetto quando il mondo e’ pieno di gente che mette se stessa davanti agli altri, davanti ai sentimenti degli altri?

Ha un senso ed e’ giusto ma certe cose fan male. Esserne testimoni oppure esserne vittime o anche solo leggerle fa oscillare, anche se poi si ritrova il senso di cio’ che e’ giusto, almeno chi lo ha, lo cerca o spera di averlo o vorrebbe averlo.

[…]

La serata ha portato un altro inatteso evento.

Io pero’ vado a letto ascoltando-mi “La cura” di Franco Battiato.

Io e la Creative Cloud

Io non amo i programmi Adobe.
I loro installer sono lenti, chi ha una licenza lecita spesso pena piu’ di chi sblocca il programma illecitamente, ci sono bug assurdi per programmi definiti professionali. Fino all’anno scorso, poi, i loro programmi costavano un sacco e dopo averli acquistati si riceveva al limite qualche bug fix ma quasi nessuna nuova funzionalita’ salvo comprare, due anni dopo, un nuovo pacchetto.

Io pero’ uso i programmi Adobe. E pure legalmente, sebbene con contratto di favore per l’ambito in cui l’ho fatto finora.
Uso dal 2007 Photoshop, Premiere, InDesign e mi riprometto sempre di imparare After Effects e Illustrator. Fermo restando quanto detto su, ritengo questi programmi molto validi o per lo meno non ho trovato alternative gratuite di pari livello. Se ce ne sono, fatemele conoscere.

Io ho criticato fermamente Adobe per il passaggio al modello software-as-a-service che di fatto ti noleggia il software invece di vendertelo. Sono convinto non sia una buona scelta e che se non altro dovrebbero consentire alle persone di continuare a usare i prodotti quando interrompono il noleggio. Non nascondiamoci dietro a un dito: farlo e’ possibile, ma non e’ legale ne’ esente da rischi, quindi magari ci sara’ chi lo fa ma dovrebbe essere un diritto garantito dall’azienda.

Io pero’, pur avendo fermamente criticato questa politica, sabato ho aderito a un’offerta speciale di Creative Cloud.
Perche’ mai, dira’ il lettore?
Beh, e’ una scelta molto ragionata frutto del fatto che negli anni e da molte esperienze ho capito che coerenza non vuol dire non cambiare mai idea e che le situazioni vanno valutate oggettivamente.

Intanto, a cosa ho aderito? Ad avere, a 12 euro/mese, Photoshop CC, Lightroom, 20gb di spazio cloud e la possibilita’ di pubblicare le mie creazioni su Behance (da solo vale 100$/anno), casomai volessi farle conoscere.

Come mai ho fatto questa scelta?
Prima di tutto perche’ a settembre 2014 mi scade la promozione dei 50gb gratuiti su Dropbox ricevuti acquistando l’S3 due anni fa. Non metto nella cloud documenti privati ma la trovo utile per fare backup di cose su cui sto lavorando (se muore l’HD accendo il portatile o il cell e recupero tutto…) e se necessario condividerle con altri.
Se comprassi spazio extra su dropbox lo pagherei 9.99$/mese, quasi come questa offerta Adobe, che pero’ mi offre un software che ormai uso per tantissime cose, dalla fotografia all’elaborazione un po’ fantasiosa di immagini, alla grafica per siti. Poi c’e’ Lightroom ma su quello mi soffermero’ in un altro post, che io e lui dobbiamo ancora conoscerci.

OK, e’ un noleggio. Ma mi sta bene alla fine, perche’ non e’ troppo diverso dal pagare ogni due anni un upgrade plan. Certo, ottengo meno programmi e non mi restano se lo interrompo (ma ho sempre le versioni vecchie, se la CS6 si puo’ definire vecchia), e su questo insisto nella critica, pero’ finche’ lo tengo potro’ avvantaggiarmi delle migliorie che stanno implementando, a partire da Generator che semplifica molto la creazione di template grafici. In piu’ questo e’ mio, non sono vincolato legalmente e moralmente all’uso in un certo contesto.

Insomma, il noleggio del software non mi piace ma e’ un’opportunita’ che ho colto al volo. E magari e’ l’occasione per trovare il coraggio di far conoscere le mie creazioni ed elaborazioni, anche se quando guardo le cose presenti su Behance mi sento piccolo piccolo…

E non so, forse e’ la mia voglia di creare che si fa piu’ pressante e mi ha spinto in questa direzione. Magari fra un anno cambiero’ idea ma al momento sono felice della scelta e del regalo di Natale anticipato che mi sono fatto.

“Non mi piace ma devo usarlo”

Sento con una crescente frequenza insoddisfazione da amici e conoscenti che usano Facebook e che iniziano a rendersi conto che esporre la propria vita al resto del mondo non e’ proprio una buona idea.
A portarli su Facebook varie cose. L’illusione di recuperare rapporti con persone che non si sentono da anni e che hanno vite e interessi diversissimi. Mancando basi comuni il rapporto recuperato spesso termina in fretta.
Un’altra illusione e’ il rapporto col VIP di turno. Questa e’ ammaliante ma non dura molto.
Il problema non son le illusioni ma i vincoli da cui chi sta su FB finisce per farsi condizionare: “è diventato il metodo di comunicazione per troppo persone che conosco”. Che siano colleghi, amici, compagni di scuola. E scatta il classismo: se sei dentro ricevi le notizie utili alla tua rete sociale. Se sei fuori sei l’alieno e ti senti oppure vieni isolato, anche perche’ molti di quelli che usano FB per comunicare non hanno la minima idea ne’ dei pericoli ne’ delle alternative.

Dicevo comunque che cresce il numero delle persone che iniziano a rendersi conto delle ramificazioni dell’inserire tanti dati online, di quanto la propria sicurezza dipenda dalla sicurezza del piu’ imprudente fra gli amici e ancor piu’ di quante informazioni si ottengano incrociando i dati inseriti da un gruppo di amici o peggio da gruppi di amici e parenti!

Solo che chi vorrebbe uscirne o almeno diminuire la propria presenza ha il problema suddetto: non riescono a farlo, sono vincolati e di solito cio’ porta a improbabili tentativi di autoprotezione (cambiare nome, dire meno cose di se’…). Aiuta, ma non tantissimo perche’ conta anche cio’ che gli altri dicono o “taggano”.
Inoltre se le persone non si cancellano (mandando a FB il messaggio che cosi’ non va), alla fine gli utenti potran solo aumentare e con essi lo strapotere di FB che sara’ libero di ridurre sempre piu’ la privacy perche’ tanto le persone si sentiranno obbligate a stare li.

E a chi sta per bollare questo come un post retrogrado o allarmista, beh, raccomando la lettura di questo articolo che racconta cosa si puo’ ricavare dai dati messi nei social network… sicuri che sia una buona idea?