Caro diario…

Caro diario,
io so di non essere una persona perfetta e anzi di avere tanti difetti e so anche di avere la paura di non essere all’altezza. E quindi dovrei capire che chi vede gente brava in qualcosa che fa anche lui o lei alza le barricate per paura di diventare ininfluente, di non essere piu’ considerata. Io le alzo trincerandomi dietro alla tecnica, magari al rispetto degli standard e altre formalita’. Son parole, come limiti e protocolli. Ma alzarle pugnalando? Alzarle prendendo una frase che sai che puo’ far male e gettandola addosso a qualcuno a cui vuoi bene? Eppure quella persona, io, e’ ancora qui a specchiarsi in un’altra persona e cercare di capire.

Il fatto e’ che quest’anno e’ stato durissimo. Ho dovuto rimettere in discussione il mio ruolo in tante situazioni. Certi cambiamenti mi son caduti addosso e ho cercato di farvi fronte come potevo, altri li ho voluti io. Anche dei passi indietro ho voluto, perche’ fanno crescere e per il bene del risultato finale. E adesso che credevo d’aver trovato un equilibrio e un senso, mi rispecchio in chi muore dalla paura, tanto immotivata quanto irrazionale, di perdere quel che e’ di fronte ad altri e invece di cercare il dialogo alza barricate e punta spade. Lo capisco, ma caro diario, come far capire a chi e’ vittima di paure, che non e’ cosa sappiamo fare che conta ma chi siamo ed e’ quello che fara’ sempre la differenza?
Io ci ho messo anni a capirlo ed e’ avvenuto grazie a don Danilo, un po’ anche a don Gianni, e grazie a chi oggi vuol sbattere la porta e trovandoci me davanti mi punta la spada e colpisce.

Qualche giorno fa qualcuno lassu’ mi ha ricordato che non e’ con la violenza verbale o emotiva che si vive bene. Forse l’ha fatto perche’ io lo facessi capire a chi oggi, tremante, preferisce la fuga adirata al dialogo. Ma sono stato ferito e devo riprendermi, sono umano anch’io.
In ogni caso non bisogna mai pensare che gli altri ci faranno sparire. In un coro o un’orchestra ognuno ha una parte importante, non solo il solista o il piano. Certo bisogna coordinarsi, ma questa e’ una cosa che si deve imparare, non e’ innata. E si impara solo con il dialogo…

Misteri poohici: la strana versione di “C’e’ bisogno di un piccolo aiuto” cantata a Lourdes

Nel 1996 i Pooh cantarono la stupenda “C’e’ bisogno di un piccolo aiuto”, un vero e proprio “Padre nostro”, un’invocazione a Dio per domandargli il perche’ delle tante ingiustizie del nostro mondo.

La canzone e’ suddivisa in strofe, ognuna cantata da uno dei Pooh. L’ultima e’ di Roby Facchinetti e sul CD e nei live dell’epoca faceva:

Se sapevi gia’ tutto nei secoli
tutto questo non ha un perche’
ma se invece c’e’ qualche ragione
facci male ma dicci qual e’…

Ebbene, in quegli anni i Pooh fecero un concerto a Lourdes organizzato dall’Unitalsi e cantarono proprio questo brano, poi riproposto nel DVD Pooh Legend del 2012. In questa versione, apparentemente live, Facchinetti cambia le ultime parole:

…ma se invece c’e’ qualche ragione
dimmi allora Roma dov’e’?

Si tratta di un errore? Roby ne fa spesso dal vivo ma in questa esibizione sembra convinto delle parole che canta. E’ forse la prima stesura poi abbandonata? E’ una modifica richiesta dal luogo? Ma se e’ cosi’, “dimmi allora Roma dov’e'” che significato ha?

Voi, oh miei occasionali lettori, cosa ne pensate?

Incontri agostani con l’acqua

Dieci anni fa mi buttavo addosso l’acqua per sbaglio, dieci anni dopo l’ho fatto volutamente, sperimentando con successo e non poca soddisfazione il lavaggio dei capelli nel lavandino invece che a testa in giu’ sul bordo della vasca.

Bella esperienza, soprattutto molto piu’ veloce rispetto all’altro metodo che poi richiede l’attenta asciugatura della vasca. Mi sa che la rifaro’.
Certo, ci metto un po’ a imparare le cose, ma come si dice? Meglio a 15392 giorni che mai ;-)

PS per chi non l’avesse mai fatto: occhio alle craniate contro il rubinetto! Io l’ho evitata, per poco…

Restyling… festaiolo!

In una notte calda di un’estate ancora piu’ calda decido di aggiornare il blog-engine. Poi guardo la pagina, l’intestazione… e’ sempre lui, il “solito” blog coi delfini da “intuire” in un mare che sembra d’erba. Mi piaceva quando l’ho elaborata ma da tempo non mi piace piu’ di tanto e ho altro per la testa, solo che rinvio sempre, come per favrin.net.

Oggi no, oggi mi ci butto, dai.
Ho un’idea per la testa come detto. Apro PS. recupero una foto che ho scattato l’anno scorso del cielo qui sopra, taglio, elaboro, cerco colori, sperimento sfondi, sistemo proprieta’, correggo e aggiorno stili, aggiungo effettini imparati strada facendo e…

Ed ecco regalato al mio blog un nuovo tema! L’ho chiamato “dreaming” perche’ si fonda su immagini e colori che mi emozionano.
Un bel regalo, vero? Gia’, perche’ quasi non me ne ricordavo ma questo blog oggi compie dieci anni!

Il pregio di tenere un diario da cosi’ tanto tempo e’ che oggi e domani rileggero’ un po’ di me quando ero un giovane 32enne, sembra una vita fa…
Quante differenze. Non uso piu’ quel soft di blog (Greymatter), non lavoro piu’ su Ami, ho un monitor LCD, un PC, una TV LCD, Internet ovunque, persone e animali che erano nella mia vita ieri non ci sono, altre sono arrivate e andate, altre preziose sono giunte e rimaste; ma, e mi basta leggere pochi post, io credo d’essere sempre io, almeno in apparenza, almeno spero. Se sono ancora come allora di spirito, questa e’ la cosa piu’ preziosa.

Comunque torniamo a pensieri leggeri… buon compleanno blog! Spero che il nuovo aspetto piaccia e ti piaccia. A me piace anche se so che ci rimettero’ mano nei prossimi giorni da perfezionista matto quale sono!

L’IMOB e’ sbagliato (per me)

L’IMOB, il sistema di biglietti elettronici imposto dall’azienda comunale trasporti di Venezia (ACTV) e’ sbagliato e finalmente inizia a scricchiolare. Non per le proteste dei cittadini ma perche’ e’ problematico anche per loro. Bene, ma sottolineiamo i problemi di questo sistema:

1) IMOB non e’ intuitivo. Non sai quanti titoli di viaggio ti restano, devi tenerlo a mente o rischi di salire su un autobus o un vaporetto e trovarti senza. Per sapere quanti titoli di viaggio si hanno bisogna chiedere a un dipendente ACTV ai pontili, rivolgersi a un rivenditore oppure interagire con la validatrice sui mezzi ma non e’ proprio facile, infatti…

2) IMOB e’ scomodo: su un mezzo in movimento, stretto fra la gente, magari tenendo in mano borse o stringendo un passeggino, devi interagire con una validatrice basata su un display LCD non proprio leggibile e dei pulsanti. Se sei fortunato passi il biglietto, un bip e una lucina verde ti dicono che e’ OK ed e’ fatta. Altrimenti, e non e’ raro, devi interagire premendo pulsanti e leggendo cio’ che appare. E se sei ipovedente o proprio non vedente non esiste un’alternativa vocale.

3) IMOB complica le cose. Con i biglietti cartacei se resti senza puoi sempre chiedere a qualche viaggiatore se te ne vende uno. Con IMOB una persona disponibile dovrebbe validare nuovamente la propria tessera ma la procedura non e’ immediata soprattutto col mezzo in movimento (vedi punto 2). Lo stesso se vuoi validare il biglietto per figli o amici che ne sono privi.

4) IMOB e’ invasivo: la tessera memorizza le ultime validazioni, quindi chi la visualizza per qualsiasi ragione puo’ conoscere le ultime validazioni effettuate. Inoltre tutti i dati delle corse sono inviati a un server centrale. ACTV dichiara di disgregare i dati (ovvero la correlazione tratte percorse/seriali delle tessere) a norma di legge e rispettando la privacy, ma resta il fatto che li raccolgono e con i biglietti cartacei non era cosi’.

Riguardo il punto 1 c’e’ da dire che esiste una app per cellulari, creata da un normale cittadino, che permette di leggere la tessera ed estrarre le informazioni sui titoli disponibili e le ultime validazioni. Tuttavia funziona solo sulle tessere anonime perche’ le altre sono crittate e chi l’ha fatta, avendoci messo la faccia, non puo’ andare oltre senza rischiare denunce da ACTV (che invece dovrebbe premiarlo e fare una APP ufficiale e completa…) Chi usa tessere anonime e la vuole puo’ scaricarla dal Playstore (richiede un cellulare con supporto NFC).
Ci si puo’ anche loggare sul sito ACTV, inserire seriale della tessera e codice fiscale, e avere informazioni sulle tessere nominali. Il problema e’ che non sono informazioni in tempo reale ma aggiornate a 24 ore prima (salvo cambiamenti recenti o successivi a questo post).

Insomma, a me comune cittadino IMOB ha creato tanti tanti problemi. Adesso che ne da’ ad ACTV prevedono un parziale ritorno ai biglietti cartacei. Bravi, completate l’opera e torniamo a un sistema piu’ comodo per la gente comune, fra cui tanti anziani, che usa i mezzi pubblici.