E poi dici basta

E poi dici basta, fine. Chiudi il cuore, il coperchio del PC e resti ad ascoltare il silenzio della notte, a riflettere sui tuoi torti cercando di non nasconderli dietro a quelli altrui.
Il fatto e’ che quando un’amicizia e’ in crisi o la si cura in due o si continua a farsi del male e a mancarsi di rispetto.

E siccome pensi di meritarlo un po’ di rispetto, e soprattutto di coerenza da chi ti e’ attorno, allora dici basta: “se scegli cosi’, se mi parli cosi’, traine le conseguenze”. E speri di avere la forza di mantenere questa posizione. In realta’ e’ un misto fra forza e cinismo auspicato, perche’ il tuo stupido cuore che vive nella paura di perdere le persone care, gli amici cari, ti suggerira’ (magari a ragione) di tornare indietro, fare un altro tentativo, capire.

Capire cosa, poi? Capire chi? Non sei, non vuoi essere e non ti senti la persona piu’ giusta e saggia della terra e di errori ne hai fatti tanti, ma una cosa la vuoi: essere rispettato e avere a che fare con persone coerenti, anche o almeno nel rispetto reciproco.
La rabbia e i rancori distruggono tutti ma e’ difficile tenerli a freno quando manca il rispetto.

E cosi’ hai detto basta e nel silenzio ovattato della notte ti senti un po’ piu’ solo, come le persone che qualche decennio fa riagganciavano dopo una chiamata intercontinentale.

Il fatto e’ che forse ti illudevi e lo eri anche prima, forse certi legami sono tenuti in piedi dal desiderio di mantenerli piu’ che dalla realta’.
Forse, o forse no, ma ora che nel silenzio sei riuscito ad ammettere a te stesso la tua parte di torti, ti senti piu’ sereno. Il tempo dira’ se sarai il solo ad aver fatto questo esame di coscienza e se altri sapranno scegliere il rispetto che e’ alla base di ogni rapporto.

Il disappunto del Movimento per la Vita

Sul foglio della mia parrocchia di questa settimana una esponente del Movimento per la Vita, che ha promosso la raccolta di firme del 12 maggio davanti alla chiesa, esprime il proprio disappunto perche’ molti giovani non hanno sottoscritto l’appello in difesa degli embrioni e quindi contro l’aborto.
Ho sentito il desiderio di scrivere alcune considerazioni. Non so se il parroco me le pubblichera’, vuoi per ragioni di spazio, vuoi per opportunita’. Comunque le inserisco anche nel mio blog.

Non e’ polemica, e’ solo un punto di vista diverso che nasce anche dal fatto che recentemente mi sono trovato a parlare di questo argomento e la cosa mi ha portato ad una riflessione interiore molto intensa.

Ed ecco quindi la lettera.

Ho letto su Lettera Aperta della settimana il disappunto della signora Ines Valdisserri per la scelta di molti giovani usciti dalla Messa delle 12 di non firmare contro l’aborto. Sembrerò eretico ma è un fatto che ritengo doppiamente positivo. Primo perché significa che oggi i praticanti pensano con la propria testa e rivendicano punti di vista diversi da quelli della Chiesa. Secondo perché non credo sia giusto ridurre una questione così complessa a una firma pro o contro.

Recentemente mi sono trovato a dialogare con un’amica che immaginava d’essere incinta e già parlava di abortire. Io le ho chiesto di rifletterci seriamente, di pensare alla vita che di lì a poco avrebbe avuto in grembo, a quanto le prospettive possono cambiare mettendo al mondo un figlio o una figlia e che se non voleva bambini avrebbe dovuto essere più attenta e pretendere altrettanto dal proprio partner.
In ultima analisi tuttavia portare avanti una gravidanza deve essere una libera scelta e negarla non spetta a nessuno, almeno se si ritiene la donna una persona e non una mera incubatrice! Possiamo condividerlo o no, ma il corpo di una donna non ci appartiene, quindi deve decidere lei, punto e basta.

Senza dimenticare che vietare l’aborto legale significa tornare a quello clandestino con le conseguenze sanitarie devastanti per le donne. A questo ci pensa chi vuole tutelare la vita?
Quindi bene i confronti, le riflessioni e l’educazione sia sessuale sia sentimentale delle nuove generazioni, ma trovo la mera contrapposizione inutile e la posizione dei giovani a me da’ speranza per un futuro in cui le scelte nascano dalla consapevolezza e non dalle idee imposte sul corpo delle donne.

Non sempre serve reinventare la ruota…

…e cosi’ quando apprendi che l’invio di mail dal tuo sito verso gli utenti incontrerebbe meno ostacoli se invece del sendmail del server web, usassi il server SMTP del tuo webhost, con auth e pure firma DKIM, non ti resta che fare a meno di mail() e… includere la classe PHPMailer che fa di tutto e di piu’ e che piloti con poche linee di codice.

Certo i puristi (categoria di cui in fondo faccio parte anch’io) possono storcere il naso, ma se ti occupi di del progetto X, il cui fine ultimo non e’ inviare mail, perche’ devi spendere tempo a reinventare cio’ che altri hanno fatto cosi’ bene, condiviso con licenza libera e che funziona?
Oltretutto e’ stata l’occasione per imparare e per integrare nel mio software uno strumento di largo uso.

Fin qui i risultati sono stati ottimi e molti problemi legati all’uso di mail() si sono volatilizzati. In piu’ ora se dovessi adottare un servizio terzo di invio mail (come SendGrid), avendo gia’ il supporto per l’invio di mail tramite SMTP auth, mi basterebbe modificare una linea di configurazione.

Non si finisce davvero mai di imparare e oggi ho acquisito due competenze preziose… che mi sarebbero state utili tempo fa, fra l’altro!

Bru

Non mi importa chi legge cosa pensa, c’e’ liberta’ di pensiero ed emozione quindi intitolo un post “Bru” che e’ un verso onomatopeico legato a un legame fortissimo, grandissimo che purtroppo per tante ragioni e tante colpe si e’ un po’ sfilacciato.

Oggi e’ una data particolare e qui dico quanto vorrei che le cose cambiassero. Non possono tornare indietro? Forse ma possono evolversi o rinascere ma almeno non restare nel limbo.

Pero’ non posso farlo da solo e allora esprimo qui, sapendo in cuor mio che chi deve lo leggera’, l’auspicio in citazioni che noi ci si possa ritrovare, perche’ se e’ vero che il mondo e’ una citta’ e anche se non vuoi ci ritroviamo prima o poi e’ pure vero che …a parte le parole mi manchi da morire… e quindi non posso che dire altro che cio’ che auspicavi tu gia’ un anno fa: anche se qualche filo è fuori posto forse possiamo ancora avvolgerlo, vero?
Vero?