Dove andra’?

Tanti anni fa don Danilo mi disse una bella frase sulla Fede dei bambini: “non pensano che tutte le risposte possano arrivare da loro stessi”.

Probabilmente si smette d’essere bambini quando si inizia a pensare di bastare a se stessi, che il proprio giudizio sulle cose sia l’unico che conta. Ed e’ la volta che ci si perde davvero. Che si allontanano le persone che fanno notare un errore o magari camminano sull’acqua per difendere un amico, ma fanno cio’ che loro pensano di dover fare, non cio’ che si vorrebbe facessero.

Ed e’ la volta che tutto cio’ che di giorno in giorno si ritiene giusto appare legittimo e tutto cio’ che gli altri ritengono non giusto appare come una illecita intromissione nelle proprie vite, da contrastare ad ogni costo, anche dicendo il contrario di cio’ che si pensava fino a un attimo prima.

Ma dove andra’ chi pensa che il proprio sia l’unico metro di giudizio valido o la sola strada che puo’ percorrere? Dove andra’ a consolarsi, a cercare conferme, a cercare una parola se respinge chi non la pensa allo stesso modo o non accetta certe scelte? E quanti cocci di cuore spargera’ attorno a se’?

Ciao Fiorina…

Sei stata giovane nelle balere emiliane, ma non ti conoscevo al tempo. Ti conosceva mia madre, giovane con te, e passavate estati spensierate in un’Italia che si rialzava dopo la guerra.

Sei stata moglie dedicata, madre di bravi figli e poi nonna di nipotini e nipotine.

Io t’ho conosciuta da piccolino quando venivamo a San Marino ma il ricordo piu’ recente che ho di te e’ stato del giorno del funerale della mia nonna, cui eri legata. Si, ci siamo rivisti poi, ma quell’incontro e’ stato speciale perche’ con il tuo accento emiliano (che adoro) e la tua simpatia hai alleggerito quella giornata e pure il momento in cui buttavano la terra, con una frase che ci ha regalato un sorriso.

Adesso te ne vai anche tu, cosi’ vi ritroverete. Rivedrai il tuo caro marito, che lassu’ avra’ ritrovato la pace, tua madre e tutti i parenti e amici che ti avevano lasciata. Salutali e abbracciali…
Da lassu’ veglia sui tuoi figli e i tuoi nipoti, soprattutto le piu’ piccoline che credo siano al loro primo incontro con la morte.

Una preghiera.
Riposa in pace…

6 bis

Avrei voluto poterti parlare ancora una volta. Poter chiarire un tragico malinteso di quella sera. Uno dei tanti, il piu’ tragico. E vorrei che ora tu potessi vedere oltre le apparenze di questi post. E vorrei che tu potessi capire che io quella sera non l’ho fatto per me. Lo pensi, ne sei convinta, ma come perdere la tua presenza poteva essere per me? Qui non c’entra la coscienza. Qui centra quello che in buona fede ho sempre pensato fosse bene e tuttora penso. E spero che se domani saro’ sull’orlo di un burrone, qualcuno fara’ lo stesso. Comunque sappi che sei sempre qui…

Lo so che il resto del mondo non capisce e non capira’ e non me ne importa niente. E’ il mio solo mezzo per dire le cose. Metterle in questa bottiglia-post, deporle in questo mare e sperare che arrivino in una spiaggia di pistacchio. E sperare che, forse, magari…

6

Auguri… non e’ un 6 come tutti gli altri, lo so, ma per me non e’ cambiato nulla. Tengo a te come prima. Ho fatto una scelta perche’ dal mio punto di vista era l’unica, ed era un enorme sacrificio fatto per affetto, non per altro e di sicuro non per le ragioni che temi.
Io ti voglio bene come prima. Se mai leggerai ricordatelo… Ti voglio bene e ci sono. Non so se tornerai, se potrai accettare una scelta che non condividi ma fatta per te in buona fede. So solo che oggi e’ il 6, ti sto pensando e ti voglio scrivere queste parole.

Scelte

A volte si fanno delle scelte. Per paura, disperazione, senso d’impotenza. O anche per responsabilita’.

Scelte che in un attimo possono cambiare la vita, i rapporti, le persone, i legami. E a volte si mente, a fin di bene ma si mente ed e’ molto doloroso, non e’ per niente facile come sembra.

Ieri ho fatto una cosa, oggi un’altra. E per quanto faccia male l’esito, so che dovevo farlo, perche’ la presunzione di bastare io mi era stata smontata gia’ da un bel po’. Che Dio mi perdoni se ho sbagliato. A farlo ora o a non averlo fatto prima. Che Dio e Chiara proteggano la creatura che adoro e per cui ho fatto questo sacrificio. Perche’ qualcosa dentro di lei le dica che l’ho fatto per lei ed e’ il piu’ grande gesto che potessi fare per lei. Farsi odiare, perdere qualcuno per cercare di aiutarlo.

Forse sono incoerente fino al midollo, come mi e’ stato detto prima della tempesta, perche’ domani cambiero’ il mio cellulare con un touch screen, dopo averli detestati per anni. Ma cio’ che ho fatto mi appartiene piu’ di molte scelte fatte finora, di molti rischi corsi o fatti correre. Giusto o sbagliato. Dovevo farlo. E lo sapevo. L’ho sempre saputo.

Ti voglio bene angioletto. Spero che un giorno capirai. E che se anche non mi perdonerai, vivrai e avrai altre ragioni di felicita’.