Specchiarsi in una canzone e in una voce

Appartengo al mondo e alla mia citta’
alle mie idee* e alla mia liberta’…
Vivere fa vivere!
Per chi un po’ mi ama o sempre mi amera’
con la mia pronuncia e la mia dignita’…
Questo sono io!

Un uomo assomiglia alla sua vita
eccitante o disperata o consacrata ad un’idea.
Un uomo fra catene e mongolfiere
vola per non inciampare. per non vivere a meta’…
e questo sono io!

* L’originale (Questo sono io, Pooh 2010) dice “pianoforte”. Io non lo suono. Potevo mettere “computer” ma mi piace di piu’ “idee”.

Il gesto di un angelo

O forse, quello di cui al post precedente, e’ il gesto di un angelo. Un angelo che veglia su di me e sistema le cose per me, quando e come puo’, magari sussurrando al cuore delle persone per rimediare alle mie mancanze e paure. Un po’ come l’inatteso e quanto mai splendido regalo che ho ricevuto mentre scrivevo questo post.

Ci credo.
Non solo perche’ ho ricevuto un dono ma perche’ sento che non siamo mai soli. Sento che non inizia e finisce tutto nel mondo materiale, che deve e c’e’ di piu’, oltre.
E sento che un sentimento e’ vero se io lo sento vero. Fede, amore, stima.

Questo non e’ un post contro qualcuno o qualcosa. E’ una lettera che scrivo a me stesso per razionalizzare i miei pensieri. Per rileggermi domani e ricordare questa giornata particolare, struggente e commovente allo stesso tempo.

Piove e devo andare ancora a prendere il pane, ma il mio cuore e’ caldo perche’ sento che anche se cado e se sbaglio, come tutti gli esseri umani o forse di piu’, non sono solo nel cammino e l’incubo di questa notte era appunto solo un incubo, una paura.

Grazie agli Angeli. A Dio.
Nomi, nomi di immagini e idee che non so invero definire ma che sento esserci. E che voglio tornare ad ascoltare di piu’…

Sorprese che scaldano il cuore

Oggi ho saputo che una persona ha fatto per me una cosa prima ancora che gliela chiedessi, sebbene egli sia molto impegnato sul lavoro.

E’ un piccolo gesto ma dal grande significato umano perche’ mi ricorda che di gente di cuore ce n’e’ tanta e che anche chi magari si mostra piu’ freddo ha invece un animo caldo.

Grazie E. Grazie per il gesto e soprattutto per avermi scaldato il cuore con un gesto inatteso… che avrei dovuto prevedere se non mi fossi fatto mangiare dalle paure. Faro’ tesoro della lezione.

Incontri

12 ottobre 2010.
Esco da casa dell’amico con cui mi vedo da 5 anni ogni martedi’.
– “Mi raccomando, aprimi il cancelletto di sotto”
– “tranquillo”.
Mi conosce, sopporta le mie piccole fisime.
Scendo le scale del bel condominio.
L’ultima da’ sulla porta, in vetro oscurato.
Vedo gia’ il cancelletto che dovro’ attraversare.

Dall’altra parte un bambino, si’ da lontano sembra il nipotino del mio amico. Sta passando con la sua biciclettina. Sente un rumore dalle scale e si ferma, quasi torna indietro per vedere chi arriva. Strano.

Mi vede uscire dalla porta del palazzo e dice con voce piccina “ciaoooo”. Ricambio dolcemente. Poi aggiunge con voce fra lo stupefatto e l’allarmato “il cancello e’ aperto…” e io sempre con tono dolce e tranquillizzante rispondo “adesso esco e lo chiudiamo, anzi vuoi chiuderlo tu?”. Pensando fosse il nipote del mio amico e stesse andando da lui gli ho dato la possibilita’ di passare se doveva.

Chiude il cancelletto diligentemente senza entrare e mentre passo accanto alla sua bici mi accorgo che ha i capelli legati all’indietro da una treccina. Quindi e’ una bambina, la mia vista m’aveva ingannato. Le do’ fra i 5 e i 7 anni. Il mio amico non ha nipotine di quell’eta’. E allora chi e’? Come mai mi si avvicina con tanta confidenza quando di solito i bambini girano alla larga dagli sconosciuti?

Lei dalla sua biciclettina rosa e’ tutta intenta a fissarmi e come se mi conoscesse da una vita chiede “e adesso dove vai?”. Io d’istinto senza pensare ma avvertendo una certa serenita’ rispondo “a casa”. E lei ribatte “ahhh a casa…” come se sapesse tutto di me da sempre. La saluto con un ciao e proseguo…

Mentre mi allontano mi viene istintivo dirle “sii prudente in bici”. Magari potevo usare parole piu’ facili per una bimba piccola. Giro l’angolo. Mi fermo. La cerco con l’occhio ma e’ svanita. O forse e’ ancora li che gioca nella strada sicura. Non lo so.

Mentre mi allontano inizio a farmi domande.
Chi era? Una bimba di pochi anni alla scoperta del mondo ignara che non tutti i grandi sono buoni? Chi ero io per lei? Una persona nuova oggetto di curiosita’ o un ricordo come per me e’ Vienna?

Eh si’, l’ho pensato. Se ha l’eta’ che penso tutto potrebbe coincidere. Magari e’ proprio lei. O forse e’ qualcun altro che ho incontrato? Una parte di lei si ricordava di me o e’ stato un caso?
Oggi speravo di rivederla. Stessa ora stesso posto ma come per i 5 anni precedenti non c’era nessuno laggiu’. Solo macchine e poche persone di passaggio.

Un dono? Un miraggio? Un’illusione o un’allucinazione, gia’ che stavo covando un’influenza?
Non lo so, ma e’ stato un momento di dolce serenita’ (e’ sempre bello incontrare angioletti e dire quel “ciao” in piu’ che regala pace e un sorriso) e mi piace credere di aver reincontrato qualcuno. Perche’ si’, infondo trovo probabile che di vite ce ne siano piu’ d’una. E che ci si rincontri, anche un attimo per caso.

Chiunque tu sia, ti auguro un cammino sereno… e sii prudente con quella bici :)
Ciao, angioletto!

Il puzzle

Qualche tempo fa ho capito che era tempo di cominciare qualcosa di nuovo. Qualcosa che auspico si congiunga al vecchio ma che aprira’ inevitabilmente nuove prospettive e possibilita’ per me e tanti altri, finora negate o non capite da chi poteva capirle.

In passato mi lanciavo e a volte restavano sogni. Questa volta ho deciso che una cosa grande merita tempi grandi. E’ un sogno ed e’ un grosso puzzle da comporre. Finora quattro pezzi chiave sono andati al loro posto, ma ce ne sono altri 996. Ci vorra’ tempo. Ci saranno intanto amarezze da ingoiare soprattutto a fine anno ma la prospettiva di questo puzzle, che sto componendo con l’aiuto di tante mani (non si puo’ essere in due e nemmeno in tre per fare quello che sogno), e’ consolante e appagante.

Quattro pezzi del puzzle sono gia’ al loro posto (e su un quinto so di poter contare) e la prospettiva della meta regala forza per affrontare quel nuovo che tante volte mi ha spaventato. Senza buttare il vecchio. In fondo e’ solo un guardare al Domani.
E si sa, ci portera’ fortuna, non perderci di vista mai, domani.

10-10-10 – 10-10-10

Non ci siamo conosciuti e cosi’ non mi e’ mai venuto naturale chiamarti nonno. Per me eri il padre di mia madre. E invece di fatto sei mio nonno, anche se a vedere quelle foto in cui sei piu’ giovane di me ora e’ strano dirlo. Lo sei, pero’ lo sei e ho iniziato a creare un legame con te da quando ho creato la pagina per ricordarti.
Oggi, fossi al mondo, compiresti cent’anni. Ma la battaglia del Don ti ha portato via, anche se da un libro abbiamo scoperto che non sei morto sul campo ma ti hanno fatto prigioniero.
Un nome, una vecchia foto. Una morte chissa’ dove e in che condizioni, lontano dai tuoi amori. Non piu’ persona ma prigioniero. Anonimo, sperso, senza una storia.
Per questo anni fa ti ho dedicato lino.favrin.net. Per questo oggi l’ho messo come sito del giorno in un portale molto frequentato, dove sogniamo di dare valori agli uomini del domani e aiuto a chi li guida.
Perche’ tu non sia piu’ anonimo e sperso ma torni a essere una storia, una persona. Un pensiero in chi domani decidera’ i destini di altri uomini.

Veglia su di noi.
Ciao, nonno.
TVB

La musica, il mercato e le persone

Delusione…
Ebbene si’. Qualcosa dei Pooh mi ha deluso anche se voglio credere che sia stata una scelta dei discografici e non loro…

Non avrei mai pensato di associare la parola delusione a qualcosa fatto dai “miei” Pooh perche’ questo gruppo ha significato moltissimo per me e per anni sono stato un loro fan sfegatato. La loro musica e le loro meravigliose voci mi hanno accompagnato e tuttora mi accompagnano e regalano serenita’ in tanti momenti, belli e meno belli, come chi mi conosce sa bene…

Il nuovo corso, dopo l’uscita di Stefano, doveva dare nuova linfa al gruppo e in effetti il nuovo album promette di riportare in primo piano la creativita’, la musica suonata e lo spessore dei testi, in contrasto a molte loro produzioni recenti purtroppo facili e commerciali, nelle quali si distinguevano solo pochi brani.

A marzo avevamo annunciato l’intenzione di continuare in tre e lavorare da indipendenti, senza compromessi commerciali.
Dalle anteprime dell’album sembra che le promesse musicali siano state mantenute. Su quelle commerciali per ora mi vien da dire che… si stava meglio quando si stava peggio!

Iniziamo.
Il CD pare fosse pronto da qualche settimana. Capisco non venderlo in estate, ma nemmeno l’8 o il 12 ottobre, facendolo anticipare da un singolo diverse settimane prima. Legittimo certo, ma non condivido, per me se hai qualcosa di bello lo vendi e basta.

Perche’ parlo di uscita l’8 o il 12? Perche’ sono state prodotte due versioni e quella che costa di piu’ uscira’ 4 giorni prima. Sara’ la versione “luxury”, di lusso, con la confezione ricercata, il portachiavi e non so che altro. IBS le assegna un prezzo di listino di circa 9 euro superiore all’altra (sono circa 18mila lire del vecchio conio!). Vedremo i prezzi effettivamente praticati nei negozi ma e’ il principio non cambia.

Come si fa?!
Siamo in una fase di crisi economica. C’e’ gente che non arriva a fine mese e qui si dividono gli acquirenti fra quelli che possono pagare il prezzo normale e quelli che possono pagare di piu’.
E chi paga di piu’ ha il CD prima. E gli altri aspettano, oppure si accontentano della versione digitale da comprare online… con buona pace di quanti preferiscono un CD audio che si sente meglio di un MP3 con compressione lossy.

Io lo comprero’ originale, tassativamente in versione normale, a costo di aspettarlo piu’ tempo, ma sono felice di pensare che fortunatamente oggi esiste una grande livellatrice sociale che mette tutti sullo stesso piano!.
Cos’e’? Quella che voi chiamate pirateria e che io chiamo antidoto a queste trovate commerciali. I piu’ probabilmente lo registreranno dalla radio (ops, siamo nel 2010) se lo ascolteranno su YouTube (che con il recente accordo SIAE paga pure i diritti, cosa volete di piu’?) in attesa dell’uscita del CD, con buona pace di luxury, deluxe, premium, selected, special e tutta questa terminologia con cui sempre di piu’ nella nostra societa’ si creano distinzioni sociali ingiustificate.

I Pooh di Stefano, pur con i loro difetti e la tonnellata di raccolte, questo non lo avevano mai fatto (che io sappia).
Speriamo che almeno l’album non deluda.

Avra’ i miei soldi, come sempre, ma io mi schiero col popolo. La differenza di spesa la daro’ a un povero.

Un buon auspicio il nuovo ricorso contro la legge 40

Oggi il Tribunale di Firenze ha sollevato il dubbio di Costituzionalita’ presso la Corte Costituzionale circa un articolo delle legge 40, nello specifico quello che sancisce il divieto di procreazione assistita di tipo eterologo (ossia con ovuli donati da terzi), necessaria per le coppie in cui uno dei partner sia sterile.

Gia’ una volta la Corte aveva dichiarato illegittimo, ossia incompatibile con la Costituzione Italiana, un articolo chiave di quella legge crudele. Articolo che, cito dal Fatto Quotidiano, prevedeva “l’obbligo di produzione di soli tre embrioni in ogni ciclo di fecondazione, l’obbligo del loro contemporaneo impianto ed il divieto di congelamento degli embrioni in sovrannumero”.
Non era purtroppo l’unica assurdita’ di una legge.nata per obbligare l’intera popolazione a sottostare alle idee di una confessione religiosa a cui le persone dovrebbero aderire per scelta e non certo per obbligo legislativo!

A volte mi chiedo se siamo cosi’ diversi dall’Iran e paesi simili!
Certo e’ che la legge 40 e’ destinata a essere riscritta e spero che cio’ avvenga grazie a una rigida e sistematica verifica della sua aderenza alle norme europee e soprattutto alla Costituzione.
Gia’ perche’ in Italia, per ora, la Costituzione vale ancora piu’ di tutto.

Per ora, questo ricorso e’ un buon auspicio. Speriamo in bene!
Soprattutto, speriamo in un futuro in cui la Chiesa venga ascoltata come e’ giusto, ma non sia l’unica bussola nel complesso mare della bioetica.

Lettera alla Chiesa Cattolica

Cara Chiesa Cattolica,
il presidente del consiglio ha detto una barzelletta con bestemmia finale.

Giustamente dai vostri giornali lo avete criticato ma vi chiedo un ulteriore atto di dignita’ e coerenza: evitate, per favore, di auspicare, suggerire e gioire per leggi come quella sulla fecondazione assistita (che costringeva a tenere anche embrioni condannati a diventare bimbi dalla vita breve e dolorosa, perche’ affetti da gravi malattie genetiche o malformazioni) o quella sul fine vita che speravate di strappare (che avrebbe obbligato gente senza alcuna speranza di recupero alla nutrizione forzata), cosi’ come evitate d’essere lieti che la maggioranza guidata da questo premier (la stessa che ha respinto dei clandestini in Libia con non pochi rischi per la loro incolumita’, ve lo ricordo) non lasci passare leggi che, sempre a vostro giudizio, danneggiano la famiglia.

Insomma, non scendete a patti con chi vi da’ le leggi che volete sperando nel vostro sostegno ma poi ritiene legittima una barzelletta con bestemmia, chiaro esempio di mancanza di rispetto per i credenti.
E magari nemmeno con chi vuole il Presepe nelle scuole “per tutelare le nostre tradizioni” ma ritiene giusto spezzare nuclei familiari per un permesso di soggiorno scaduto.
Oppure siete disposti a scendere a compromessi solo per imporre a tutti, credenti o meno che siano, cio’ che voi ritenete giusto?

Firmato: un credente