Quelli che…

Quelli che non capiscono il perche’ di tanti silenzi e mezze frasi;
Quelli che sono solo esseri umani, cercano di dividersi in mille ma tengono a tutti;
Quelli che non vorrebbero doverlo dimostrare ogni giorno;
Quelli che ci restano male se gli amici continuano a sbatter loro in faccia blog illeggibili (una volta a scuola si faceva Educazione Artistica e i contrasti di colore venivano spiegati, una volta…);
Quelli che ci restano male se qualcuno sceglie di non fare cio’ che potrebbe e si arrabbia di fronte a ogni loro decisione;
Quelli che non capiscono perche’ ci sia gente che usa i luoghi comuni di ritrovo solo per dire che fa a farsi la doccia, va a cena, per lamentarsi perche’ non c’e’ l’unica persona con cui sembra che vogliano parlare e che poi alla prima occasione agiscono da padroni del posto;
Quelli che ogni tanto, se non e’ chiedere troppo, vorrebbero un po’ di tranquillita’ e armonia;
Quelli che vorrebbero ritrovare una persona che tale serenita’ sa regalarla, che e’ capace di non seccarsi mai di fronte ai comportamenti piu’ ingiusti o farsi trascinare in insensate liti e che riesce sempre a strappare un sorriso.
Quelli che scrivono questo post sapendo che portera’ solo mugugni, tanto per cambiare.
Quelli che non si deve sempre essere politically correct e accettare tutti i comportamenti senza batter ciglio.

Non so cosa pensare

Ho passato le ultime due orette a giocare a un gioco di auto.

No, non e’ come il vecchio pole position con cui mi divertivo nel lontano 1982.

Questo e’ cosi’ realistico nella grafica, nei suoni e negli effetti che sembra di essere su una vera strada.

Ci ho messo il cheat per vite infinite e quant’altro: per un po’ mi piace giocare bene poi mi stanco, me lo giro tutto cosi’ e basta. E via di corse, scontri e quant’altro.

E mentre l’auto sfrecciava io mi chiedevo che senso avesse. Che senso ha. Che senso ha spendere una notte su quel gioco ma anche cercare, cercare cio’ che vorresti sapere ma che poi non sai se vuoi scoprire.

E mi ricordo che stavamo bene
e bene riempivamo i nostri giorni
ma i giorni messi in fila fanno tempo
e il tempo fa cambiare.
Cambiare che neppure lo sappiamo
e non sappiamo come va a finire
e va a finire che poi ci perdiamo
che ci perdiamo tutto, proprio tutto.
E tutto ci fa voglia di cercare, cercare
tra la gente e in mille strade
le strade che ci portano lontano
lontano ma da soli.
E soli non fa bene e non è giusto
e non è giusto smettere di sperare
sperare che ci complica la vita
ma è vita da inseguire.

Senza musica e senza parole, Pooh, 1994

E non stupitevi se scherzo a vanvera o abuso di faccine. Non sono felice.
Da tre mesi non sono felice e piu’ passano i giorni meno lo sono perche’ non so cosa sperare.