Volevate il feed RSS?

Gia’, lo volevate?
Alcuni si’… beh sapete che vi dico?

Lo avrete! ;-)

Per l’esattezza potete avere il feed RSS 0.92, 1, 2, ATOM o qualsiasi altra cosa.

I programmi per farlo con Greymatter non mi piacevano e cosi’ ne ho creato uno io. E’ veloce, compatto, funziona come piace a me, non necessita di “rebuild” periodici come i programmi analoghi per GM e soprattutto puo’ essere usato per fare qualsiasi cosa, non solo feed RSS e non solo per questo blog.

Il feed creato e’ stato gia’ testato con un feedreeader e un feed validator e appare OK! ;-)

Presto capirete, per ora…ciao, notte e… buona Pasqua a chi parte!

PS: comunque la giornata ottima sul piano tecnico e’ “compensata” in negativo da alcune scelte molto egoiste che ho fatto sul piano personale. Cerchero’ di porvi rimedio e imparare dagli errori.

Misteri di MSN!

Mi scrive una persona che usa MSN.
Il messaggio e’ preceduto da quanto segue.

Il messaggio di posta elettronica e questo collegamento sono diventati inattivi. Per accedere al collegamento, chiudi la finestra e torna al messaggio MSN Hotmail . Successivamente, fai clic sul pulsante Aggiorna del browser oppure chiudi e riapri il messaggio.

Qualcuno puo’ aiutarmi a capire PERCHE’ nella mia email (che leggo via POP3) e’ arrivata ‘sta cosa?! ;-)

Progressi, "progressi" e appunti sparsi

Progressi professionali:
– ho imparato i rudimenti del WML e a creare applicazioni WAP in PHP (aggirando anche i problemi di cache, ecc). Presto saprete cosa ho ideato… PHP e WAP non sono tecnologie nuove, ma ci sono molti modi per servirsene… ;-)
– ho scoperto che file_get_contents() e’ presente dal PHP 4.3.x e non dal 5.x.x. E’ tempo di rileggere bene il changelog ;-)

“Progressi” personali:
– stendiamo un velo pietoso. Grigio su tutta la linea, ma a voler essere ottimisti potremmo definirla una tempesta che allontana le nuvole e fa intravedere il sereno. Speriamo.

PS: nottetempo, la domenica, rai2 sta ritrasmettendo “Little Roma” che vede protagonista l’indimenticabile Ferruccio Amendola nei panni del barbiere Ulisse. Ad averlo scoperto pima (domenica trasmetteranno la quinta e ultima puntata) lo avrei registrato. E’ una serie dolcissima che da’ uno spaccato di un mondo lontano dal centro delle grandi citta’ e lontano anche nel tempo. E’ ambientato nel 1986 ma sembrano passati secoli…

Di quale realta’ parliamo?

Tony Renis da decenni guadagna qualche lira ogni volta che qualcuno interpreta la sua “Quando quando quando”, per non parlare di tutti gli altri brani che ha scritto. Si direbbe quindi che non abbia ne’ avra’ problemi economici.

Bene, vederlo ieri in tv, circondato da altri volti noti, invocare con faccia serissima e l’estensione del decreto Urbani alla musica per fermare la pirateria mi fa capire come ormai ci siano persone lontane dal mondo nostro, di chi che vive, lavora e guadagna in base a cio’ che FA e FARA’, non a cio’ che HA FATTO.

Renis vuole che chi scarica una canzone sia indagato e condannato a pene severississime. Verdone vuole che siano messi dei “paletti”. Tutti parlano di grave crisi (del cinema, della musica…) accusando la pirateria via Internet (e ieri i videoregistratori, l’altro ieri il noleggio, il giorno prima i radioregistratori…). Il tutto mentre i film incassano miliardi e gli artisti pure…

Chissa’ se invece iniziassero ad accettare di guadagnare meno come andrebbero le cose. Era stato proposto: “riduciamo il cachet dei cantanti per ridurre il prezzo dei dischi”. Niente da fare.
I cachet non si toccano, come anche il concetto del “diritto d’autore”, assurdita’ che avrebbe un senso solo nel breve periodo per tutelare lo sfruttamento commertciale di un’opera, ma che ormai e’ stato snaturato e trasformato in un metodo per generare guadagni a vita e oltre.

Un esempio? Pensate a quanti celebri artisti sono morti (De Andre’, Battisti, Bertoli… per citare i primi che mi vengono in mente). Eppure le loro canzoni restano tutelate da copyright e per ogni pubblica esecuzione (dischi venduti, passaggi radio, cover, feste, ecc…) la SIAE riscuote i diritti d’autore. Ma che senso ha, scusate?! Gli autori sono morti! Perche’ altri devono guadagnare su cio’ che hanno fatto?!

Se ora fossimo a un dibattito illustri signori mi spiegherebbero punto per punto perche’ ho torto e perche’ invece e’ giusto che funzioni cosi’.

Daccordo, se funziona cosi’ (e visto che voi avete il cortello dalla parte del manico, come dimostra la prima stesura del decreto Urbani) teniamoci questo mondo. Pero’ almeno abbiate il buon senso di non invocare leggi che annullano i diritti costituzionali e costringono i dipartimenti della polizia normalmente preposti alle indagini su temi ben piu’ seri a occuparsi invece di ragazzini che scaricano una, due, cinque o dieci canzoni o nostalgici che invece di girare per fiere dell’usato si scaricano qualche disco fuori catalogo.

E per favore, non inviate letterine alle scuole di ogni ordine e grado come fa la RIAA in USA, perche’ illustrare i “danni della pirateri” ad un mondo in cui c’e’ chi guadagna per cose fatte tot anni fa da qualcuno che magari e’ anche morto o che uno per quarant’anni incassi per XX note messe in fila mi appare assai poco educativo.
Che valori diamo ai ragazzi? Quello che se azzecchi una canzone sei sistemato a vita e fai piu’ soldi di un operaio che lavora 10 ore al giorno in fabbrica per mantenere la famiglia?

L’arte e’ sacrosanta ed e’ giusto proteggerla, ma senza perdere di vista il senso della realta’.

Mentre concludo questo post mi viene in mente l’enorme villa sul Sile del pur da me stimatissimo Red Canzian dei Pooh. Poi penso a tutta la gente normale che ascolta le sue canzoni, magari in piedi su un autobus al ritorno da otto ore di lavoro o in cucina da una cassetta di vent’anni fa ormai consumata. Gente che dovrebbe ricomprarsi tutti i CD oggi e i DVD domani? Gente che dovrebbe pagarsi le suonerie? Gente che se vuole i testi da cantare deve comprare il libretto? Gente che deve acquistare gli spartiti, i midi, i karaoke…

Comunque pare che il ministro Urbani abbia fatto marcia indietro e ora non voglia sanzionare chi scarica ad uso personale. Vediamo se c’e’ il trucco. Se non c’e’, credo che a breve le major insorgeranno…

Yesterday

Succede.

Succede che passa un mese… ne passano due, passa un anno.

Succede che dopo un anno la terra e il sole tornano nella stessa posizione e torna la primavera, tornano le estati, torna un certo clima. E iniziano a riaffiorare i ricordi, garbati, nei momenti in cui la mente tace.

Succede che incontri un amico. Con quel sole, con quel clima. E allora i ricordi riesplodono. Ricordi di giorni belli ma che la memoria rende idilliaci. Ricordi di serenita’ che la consapevolezza rende frammenti di paradiso. Eppure non stavi bene. Avevi timori, paure e arrabbiature forse piu’ di oggi.

Ma quei giorni appaiono come fotogrammi di paradiso. Fotogrammi perduti, perche’ non torneranno.

Non tornera’ il mare, la barca, il sole cocente, il Ponte dei Sospiri in cui con le tue parole mi hai fatto conoscere e affezionare a un fiore.

Il ponte, il sole, il mare sono li’. Ma quei momenti non li rivivremo piu’. Non torneranno. E non e’ che non torneranno perche’ ci si e’ messo di mezzo il fato. Quello e’ arrivato poi e ha reciso un fiore. No, quei momenti non
torneranno perche’ gli esseri umani, dotati del loro bravo libero arbitrio, fanno grandi casini. Agiscono, si creano aspettative, ragionano in base a queste aspettative, si scontrano e si separano. Tutti.

Cantava Roby Facchinetti:
“Se avessi per un giorno la macchina del tempo…”

Gia’, cosa farei? Tornerei indietro?

Andrei ad avvertirli di quanto ci si puo’ far male? Se ne farebbero ugualmente in modo diverso, perche’ e’ tipico dell’uomo. Andrei a dirle di stare attenta, di prendere un vaccino, di scappare, di… no. Come fai a evitare il destino?

Pero’ “se avessi per un giorno la macchina del tempo” forse sceglierei di rivivere quei giorni e cercherei di viverli ancora piu’ intensmente, per non perdere niente. Perche’ non sai mai quanto dura una felicita’, un’amicizia o un rapporto. Poi ci pensano il destino o le nostre debolezze ad allontanarci.

Questo post non e’ dedicato a nessuno e non vuole insegnare niente a nessuno. E’ solo una riflessione che voglio razionalizzare. Se poi davvero cercate un insegnamento… vivete bene ogni attimo. E’ la cosa migliore da fare. Perche’ poi non tornano. Magari ce ne sono di piu’ belli ma quelli passati non tornano.

Se per qualcuno e’ calato il sipario
e la vita ha detto di no
il ricordo consola il mio tempo
proprio adesso che tempo non ho.

Nelle canzoni riecheggia l’immagine di chi non c’e’
di chi e’ andato per noia o per rabbia
di chi la strada l’ha persa da se’.
Ho l’immagine di chi vorrebbe ma al tavolo non siedera’
di chi stanco ha passato la mano
e ha lasciato l’eredita’.

(L’eredita’, Nomadi, 1996)