Ciao, Benedetta

Ciao…
Hai visto che e’ successo dopo che un anno fa sei caduta verso il cielo?

Dolore in chi ti amava, angoscia in chi ti aveva appena incrociata e pensieri di tanti che nemmeno ti conoscevano.
Qualche persona incommentabile ha pure fatto ironia sulla tua morte (e Facebook non l’ha cancellato e anzi gente di gran cuore ha aggiunto battute indegne), ma cosi’ e’ il mondo…

Un mondo dal quale hai scelto di andartene. In fondo e’ difficile capire perche’. Per l’anoressia? Per altri dolori sottili o grandi che ti struggevano l’anima? Perche’ non sentivi o non credevi di poter chiedere o avere aiuto? Chi lo sa…

Io ti conosco perche’ ha parlato di te un grande amico di una persona per me preziosa e lei e’ rimasta molto colpita dalla tua vicenda e ti ha anche dedicato un bellissimo articolo per cercare di aiutare altre ragazze che affrontano momenti difficili.

Tanti che non ti conoscevano, ti pensano e pregano per te.
A me fai tenerezza. Vorrei riavvolgere la matassa del tempo e che la carezza di un angelo potesse trattenerti o darti la voglia di non farlo…
Mi fai tenerezza e ti mando un abbraccio leggero, a te e agli angeli sofferenti che ci stanno pensando ora.

Mi fai tenerezza e ti voglio bene… Ma…
Ma anche se provo questi sentimenti penso che tu abbia sbagliato,. che tu abbia compiuto un gesto estremamente egoista. Soffrivi, lo so, non si puo’ semplicemente dire “dovevi farti forza” ma nemmeno accettare la tua scelta. Avresti potuto cercare aiuto… in Dio, in chi conoscevi o in sconosciuti (un prete? uno psicologo? un conoscente di fiducia?)

Meritavi piu’ aiuto? Certo, ma chi sono io, estraneo, per dire che chi ti amava non ha tentato di dartelo?
Alla fine pero’ la scelta e’ stata tua: il dolore troppo grande? La paura? La vergogna? Quale e’ stata la molla? Cosa te l’ha fatto fare? Chi puo’ dirlo… chi potrebbe mai saperlo…

Pero’ non dovevi. Ti sei negata la possibilita’ d’essere felice nei giorni del domani e hai inondato la vita di chi ti amava di sensi di colpa.
Sensi di colpa giustificati? Non lo posso sapere per chi t’era piu’ vicino. Penso pero’ siano sbagliati per chi ti conosceva meno o ti incrociava a scuola… L’animo umano e’ cosi’ difficile da sondare. Anche se parli ogni giorno con qualcuno e gli dai tutto te stesso non puoi essere certo di capire fino in fondo cosa vive…

Non lo so. Non posso sapere cosa davvero t’ha spinta, quali ragioni o torti subiti. So, ma non lo dico con rabbia, che non e’ stato giusto. Che hai lasciato vuoto e dolore. E forse qualche desiderio d’emulazione in ragazze che avran letto di te sui giornali.

Ma che scelta e’ una cosi’? Lasci dolore e non sai cosa trovi. Perche’ magari dopo non c’e’ niente, o c’e’ l’inferno cristiano o il perdono in extremis di Dio o c’e’ l’immediata reincarnazione per ripetere le prove fallite… chissa’… non lo si puo’ sapere…

Vent’anni fa ho vissuto, da lontano, il suicidio del figlio di una collega di mia madre. Ha devastato la vita alla sua famiglia che aveva tentato l’impossibile perche’ non lo facesse.

Sette anni fa una persona preziosa mi ha raccontato la sua vita di sensi di colpa per l’analoga fine del suo ragazzo.

Scusami, non lo trovo giusto ne’ per chi lo fa ne’ per chi resta. Lo capisco solo per i malati gravi che in accordo con la famiglia scelgono di non soffrire oltre e di interrompere le cure. Ma e’ una scelta condivisa, non uno strappo…

E intanto resta il silenzio. E a parte i miei tasti ora c’e’ silenzio. Il silenzio che c’e’ sulla tua tomba (lo so, l’anima e’ altrove), il silenzio che sostituisce i sorrisi, la spensieratezza, le gioie che avresti avuto, le prime cotte, gli esami, le vacanze sola, amici nuovi, feste di compleanno, paura e felicita’…
Un’infinita’ di emozioni che se una virgola quel giorno fosse stata diversa, potresti vivere ancora.
In fondo spero tu rinasca.
Chissa’, magari sei la bimba dei vicini.

Ti mando un abbraccio e una preghiera, ma non avresti mai dovuto farlo. Tu da dove sei, avrai visto che effetti ha avuto.
Ciao Benedetta, continuero’ a ricordarti e come me in tanti. Sperando di saper camminare sull’acqua per dare il mio piccolo umile contributo a far star meglio le persone che ho attorno.
Che il Cielo abbia cura della tua anima.

Ti dedico Tommy di Roberto Vecchioni. Una carezza, ciao…

Improvvisamente, punto

Ci siamo detestati. Fino a pochissimi giorni fa non perdevi occasione per fare dispetti a me e al sito che ho creato. Entravi sulle nostre pagine, guardavi e poi punzecchiavi. A volte delicatamente, a volte in modo davvero insopportabile.

Punto.

Leggo che te ne sei andato. Di colpo, perche’ l’ultima foto che hai condiviso e’ di 18 ore fa. Incidente? Malore? Mille e uno siti me lo diranno presto. Per adesso resta un dispiacere. Se ti reincontrassi litigheremmo. Non lo cambia il fatto che tu sia andato in cielo. Ci disistivamo a vicenda ma mi rattrista sapere che non ci sei e penso al dolore in tutti gli occhietti dei bimbi del sito delle tue classi.

Hai avuto un ruolo importante nella vita di tanti. Hai fatto parte anche della mia per 10 anni. Hai contribuito a mie scelte e miei errori. Ma il dispetto piu’ grande e’ andartene ora. Preferirei pensare a un brutto scherzo ma so che non e’ cosi’. L’ho sentito stanotte che sarebbe successo qualcosa. Se succede a persone con cui ho oppure ho avuto un legame, lo sento

E non posso non continuare a pensare al dolore di quanti ti amavano nonche’ di tutti i tuoi alunni. Veglia su di loro, sui tuoi familiari e sul tuo amico Nicola cui sicuramente mancherai da morire.

Ciao Tix, ti saluta mestamente anche un corvo. Buona strada.

Raccolta di firme per LIBERARE un angioletto

Firmate. Anzi chi oggi 28 aprile e’ a Roma vada a Largo San Goldoni fra le 14 e le 19 a firmare la petizione contro una situazione incredibile e spaventosa che vede una bimba di 7 anni tolta alla madre e piazzata in una “casa famiglia” senza poter aver contatti con amichetti e parenti (a parte brevi incontri con la madre ogni settimana).

Chi non sta a Roma scarichi, stampi, firmi e faccia firmare il modulo poi lo spedisca seguendo le indicazioni. Per tutte le informazioni leggete la pagina dell’iniziativa dell’associazione Donne per la sicurezza ONLUS.

Se non conoscete la vicenda leggete i miei post precedenti. Altrimenti cliccate qua (ma attenti che fa male).

Una preghiera di speranza

Nuovo straziante aggiornamento della storia della bambina da 4 mesi in una casa famiglia.
Ha un padre e una madre, dei nonni e il giudice la manda in una casa famiglia. Piange e si dispera, l’ha sentita tutto il web ma non chi puo’ decidere del suo futuro.

Dalle 9 alle 15 altra udienza e annesso sit-in di sostegno e solidarieta’. Se fossi di Roma ci andrei. Da qui non mi resta che scacciare i sentimenti negativi di rabbia e sdegno e pregare che il Signore tocchi qualche cuore.

Per saperne di piu’ guardate anche questo video.

Un angioletto e gli adulti che decidono

Quando ti passano questo link (no, non aprirlo, non ancora, lo dico per te, prima leggi tutto) ti chiedi se e’ vero, speri non lo sia, che sia una bufala, un video virale, una mossa dei legali, che non sia tutto come sembra, che…

Curioso? No, aspetta. non aprire ancora. Guarda che fa male. Continua a leggere.

Ascolti tutto, googli. Ne sai quanto prima ma pur con tutte le cautele provi un tale sentimento di rabbia verso chi ha deciso questo e pensi che se ci sara’ un referendum per approvare la responsabilita’ civile dei magistrati tu la voterai perche’ cosi’ almeno sai che prima di prendere certe decisioni ci penseranno non una, non due, ma mille volte per essere sicuri di fare davvero la cosa giusta. Io non la posso sapere ma loro devono saperlo prima di fare una cosa simile. Poi razionalizzi e capisci che non risolverebbe niente e la tua e’ rabbia per una vicenda di cui sei venuto a conoscenza, mentre tante altre accadono nel silenzio e straziano le vite e dovrebbero essere affrontate dai media e dalla politica che invece non ha attenzione che per se stessa.

Insomma… meglio non pensare a questo mondo ingiusto e pregare per una creatura strappata dal suo nido.
E a lei dedico Domani, che l’angioletto che io conosco porti un battito d’ali di serenita’ nel suo cuoricino in attesa che altri decidano cosa e’ giusto per lei, perche’ per i grandi e’ logico fare cosi’.

Ora puoi guardare il video. Ma attento: fa male, tanto male. Tienti un fazzolettino vicino. Poi prega, perche’ una goccia di Dio indichi la strada a tutte le persone coinvolte in questa vicenda straziante. Poi passa parola, perche’ di queste cose bisogna parlare e solo se verranno tutte portate alla luce, forse, chi puo’ fara’ leggi diverse.

Comunque e qui lo grido, comunque stiano le cose questa telefonata, cio’ che si sente e’ una vergogna!

Piccolo edit 1: ho fatto la mia parte perche’ se ne parli anche oltre il web.

Piccolo edit 2: oggi 31/3 in Piazza San Pietro (Citta’ del Vaticano, Roma) fra le 18 e le 21 ci sara’ un sit di preghiera perche’ questa tragedia si risolva. Che siate credenti o meno, andateci. Fossi di li io ci andrei subito!
Maggiori info qui.

Ciao Gjylsime

Gjylsime. Otto anni alle spalle e un nome che non so pronunciare.
Chissa’ i tuoi compagni lo sapevano pronunciare o ti prendevano in giro come spesso i bimbi fanno, non sempre senza cattiveria.
Venivi da una terra che ha sofferto, il Kosovo.
Ieri eri in giro con la tua cuginetta di 11 anni e il tuo fratellino.
Attraversavi sulle strisce di una trafficata strada di Treviso.
E’ stato un attimo, non si sa bene come sia andata, ma e’ stato un attimo e di li’ a poco mentre tanti adulti attorno al tuo corpicino cercavano di farlo vivere e lenire il dolore, tu sei volata lassu’.

Sul Gazzettino mi tocca leggere commenti di chi si chiede la nazionalita’ di chi ti ha investita; dibattiti sulle colpe dei pedoni e degli automobilisti; se attraversavi col rosso o col verde e come mai eri sola per strada. Addirittura c’e’ chi scrive che di bimbi ne muoiono tanti e si sorprende che altri commentatori si siano commossi per la vicenda.

Purtroppo i grandi sono cosi’, Gjylsime. I grandi e forse gli abitanti di questo paese che preso dai suoi problemi inizia a chiudere il cuore. Oggi sono morti 22 bambini in Svizzera in un incidente stradale. Giocherete insieme? E giocherai con i bambini uccisi in Siria l’altro giorno? Sono tragedie. Spero che lassu’ abbiano un senso. Spero che saprete insegnarci qualcosa.

Riposa in pace, anzi no, che noia! Divertiti lassu’ e butta giu’ un po’ di polvere di ali d’angelo per chi resta e per questa povera umanita’ che sta chiudendo il proprio cuore al prossimo e rischia di accettare come normalita’ la morte di un bambino.

Un abbraccio forte, ciao Gjylsime.
E naturalmente un abbraccio e una preghiera per la tua cuginetta e il tuo fratellino che ti hanno vista andare in cielo… veglia su di loro, ne avranno tanto bisogno ora.

Un commiato

Steve Jobs era un uomo, un marito, un padre. E ora non c’e’ piu’ perche’ e’ morto, come tanti muoiono nei nostri ospedali e nelle nostre case, lasciando ad amici e parenti un vuoto incolmabile.
A me spiace umanamente per lui e per i suoi parenti.
E questo e’ quanto.

Il resto e’ il rito della nostra vuota societa’ che crea icone mancando di veri punti di riferimento. Gia’, icone, come quelle che oggi trasciniamo in punta di mouse o dita da un capo all’altro di schermi minuscoli o giganteschi, pensando di avere in mano il meglio che il progresso puo’ offrire, quando invece abbiamo solo cio’ che i consigli di amministrazione delle aziende ritengono di concederci oggi, per poi venderci altro qualche semestre piu’ in la.

Lo sapete che ogni 4 secondi muore un bambino?
Perche’ questa notizia ha meno eco della morte di Steve Jobs, che pure indubbiamente ha fatto molto e ispirato molti?

Una preghiera, per tutte le anime volate in cielo oggi tenendosi per mano, senza piu’ distinzioni sociali, priorita’, strategie di marketing…

Y.

E per Yara che e’ volata in cielo
che la stavamo tutti ad aspettare
che avrei regalato il mondo intero
pur di vederla ritornare…

Penso che il Maestro Vecchioni non se la prenda se cambio due strofe della splendida canzone con cui ha trionfato a Sanremo. E’ che io la canto sempre cosi’, mi e’ venuto naturale fin dall’inizio e oggi mi pare giusto dedicarla alla memoria di quell’angelo.

Un colpo al cuore

Il mio amico e parroco don Danilo se ne va.
Lo hanno nominato Moderatore di Curia. Ruolo importante, che certo sapra’ gestire al meglio. Incarico che forse sara’ anche piu’ tranquillo dei cinque anni e mezzo vissuti fra noi a Carpenedo.

Pero’ e’ sempre un amico che se ne va. Un rapporto che cambia.

Equilibri e cose in parrocchia che mutano sono secondari, la verita’ e’ che mi manchera’ anzi no, cos’e’ questo tono formale? Mi mancherai da matti e sappi che i tuoi semi qui hanno germogliato e lasceranno il segno.

Grazie a te, ascoltandoti nelle omelie che mettiamo sul sito e leggendoti su Lettera Aperta mi sono riavvicinato alla Chiesa. Confessarmi con te, seduti l’uno di fronte all’altro, e’ stato un salto rispetto ai tempi dell’infanzia e del confessionale. Sai di me tante cose che pochi altri sanno. Mi ascolti e oltre all’Assoluzione hai sempre offerto una chiave di lettura Cristiana e talvolta anche psicologica alle mie traversie emotive. Mi hai riavvicinato all’Eucarestia, anche se il tuo cruccio restera’ di non avermi convinto a venire a Messa ogni settimana.

Hai creduto in me quando cadevo e quando proponevo. Abbiamo tentato, a volte fallito, a volte festeggiato insieme. Hai capito i miei limiti e compreso le mie arrabbiature, a volte giuste, a volte no. Mi hai dato fiducia con i laboratori del GREST l’anno scorso e anche quest’anno. Mi manchera’ venir su da te, senza bisogno di essere annunciato, da amico, farti sorprese, rispondere ai tuoi SMS anche notturni per il PC che fa i capricci (“sigh sigh tornero’ a usare gessetto e lavagnetta”), chiederti una preghiera per amici che magari non conoscevi, per me o per mia madre. Ricordo la tua vicinanza in occasione del mio e dei suoi interventi…

Sei stato un meraviglioso parroco e sei un vero amico.
Grazie di cuore per questi anni… che la tua strada sia lieta e tutto vada sempre come lo desideri. Preghero’ per te.

Triste notizia

Ti penso. Non ti dimentico solo perche’ i media oggi parlano di altro.

Questo volevo scriverti proprio oggi a tre mesi dalla tua scomparsa, pensandoti, sperandoti viva, illudendomi che lo fossi. Rapita? Portata via da conoscenti? Dove, chissa’, ma viva.
Ma non lo sei. Oggi, per una coincidenza che appare in effetti strana, hanno trovato cio’ che di materiale resta di te.
La tua anima e’ altrove, forse da tempo. Sapremo, ci diranno, faranno inchieste e programmi d’approfondimento, inutili e indagatori.
Il fatto resta. Non sei piu’ qui. Perdonaci. Perdona questa societa’ che puo’ perdere una tredicenne in una sera di novembre. Perdonaci e veglia sui tuoi genitori e i tuoi fratelli. Hanno bisogno di sentire che ci sei e che non li abbandonerai.

Prego per te che la vita nel mondo astrale sia di sollievo da cio’ che hai vissuto e che non mancheranno di scoprire, sia esso incidente o…

Ciao Yara…

La famiglia Durante

Il 4 gennaio di tre anni fa una famiglia con padre, madre e due bambine di sei e otto anni e’ sparita nel nulla
L’areo su cui si trovavano, durante un soggiorno turistico in Venezuela, e’ svanito dai radar facendo perdere le tracce degli occupanti, fra cui altri italiani e persone di altre nazionalita’.

Sono state effettuate si’ ricerche ma non si e’ trovato assolutamente niente e si sono anzi incontrate resistenze e lentezze, oltre a stranezze che fanno pensare a qualcosa di opaco in questa storia.

Dal 2008 a oggi sono cambiati due governi in Italia. Prima c’era Prodi e si pensava che un governo di Centro-Sinistra potesse avere un rapporto facilitato con il Presidente venezuelano Hugo Chávez. Poi c’e’ stato il “Governo del fare”. Nessuno pero’ ha ottenuto nulla di concreto e i dubbi e le “cose che non quadrano” sono aumentate.

A distanza di anni i parenti degli scomparsi e anche chi non li conosceva ma si e’ interessato alla vicenda (come il sottoscritto che ha creato e inserito il banner in cima al sito) restano senza risposte.
In questo anniversario voglio pregare per loro e invitarvi a leggere la loro storia e magari scrivere due righe di incoraggiamento nel guest-book del sito http://www.famigliadurante.org/.

Col cuore.
Gabriele

Scoasse

Napoli e’ piena di scoasse (immondizia).
Basterebbe questo, per me, a non votare la fiducia a Berlusconi, pronto a ridurre la democrazia in Italia per mantenere il potere.
Ma capisco che la logica dei nostri deputati possa essere diversa. Loro hanno altre priorita’ e ragionamenti, politica e calcoli. Mentre nel paese la gente non arriva a fine mese.
Ma il mio pensiero non va a Palazzo Chigi. Va a un angioletto di Brembate di Sopra. Spero ti ritrovino salva, piccola. In un mondo giusto tutti i cuori sarebbero in preghiera per te. Ma noi grandi, sai, a volte siamo cechi e abbiamo altri pensieri. E il potere secondo me logora eccome chi lo ha.
Scoasse appunto. Per le strade e dentro di noi che fra strade, centri commerciali, lusso, gadget, abbiamo perso la bussola del cuore e guardiamo la TV in cerca di notizie invece di alzare gli occhi al cielo e pregare per chi soffre o chiedere di poter aiutare un po’ meglio il nostro prossimo.

Un pensiero per Pietro Taricone

Francamente non sono mai stato un grande ammiratore di Pietro Taricone, ne’ quand’era al Grande Fratello 1 ne’ in seguito, anche se ha fatto bene le sue parti in vari telefilm che ho seguito.

Umanamente sono pero’ colpito dal suo grave incidente e prego per lui e per i suoi familiari e spero che anche i miei lettori lo faranno (e’ tutta energia positiva che fluisce… indipendentemente dalle convinzioni religiose personali).

Beatrice, angioletto della speranza

A fine dicembre 2008 Giusto, amico e compagno di avventura nel mondo della solidarieta’ online e delle mille idee di don Armando Trevisiol, mi ha scritto per raccontarmi di un angioletto che la meningite aveva ferito in modo atroce, togliendole manine e piedi, e mi ha chiesto di pregare per lei.

Sara’ perche’ quella malattia sei anni fa fu fatale per una mia amica, sara’ perche’ credo fermamente nella forza della preghiera in grado di generare energia positiva (anni fa creai un sito per pregare per una creatura ferita da un ordigno), ma la vicenda mi ha preso tantissimo e ho provato subito un grande affetto per quell’angioletto che, mi veniva detto, si chiamava Beatrice e viveva a un soffio da Mestre.

Poco sapevo di lei se non quello che una parente di Giusto (sua insegnante, credo) gli raccontava di tanto in tanto.
Ho “rotto” a tutti, via mail e vedendoci: amici, conoscenti vicini e lontani fra programmatori, sacerdoti, volontari, da 10 a 80 anni. Le notizie continuavano ad arrivare e continuavano a essere negative tanto che un caro amico, nonno ideale e persona tanto buona che ha piu’ e piu’ volte fatto la Comunione dedicandola a Beatrice, arrivo’, con la voce rotta dal pianto, a chiedersi se non sarebbe stato giusto che Gesu’ la prendesse con se’.

E sbagliavamo, perche’ quell’angioletto ce l’ha fatta e nonostante le conseguenze della malattia e’ lei a dare forza a chi le sta attorno. E’ lei che una volta dimessa dall’ospedale e’ voluta tornare subito a scuola (prima media) ed e’ riuscita a farsi promuovere pure con ottimi voti.
E’ lei che e’ voluta andare al mare senza timore del mondo. E’ lei, piccola campionessa di scherma a livello nazionale prima della malattia, che vuole tornare a praticarla e per questo s’e’ addentrata con la famiglia nel mondo ipertecnologico delle protesi sportive. E siccome quel mondo oltre che ipertecnologico e’ ipercostoso, e’ sempre lei che, senza perdersi d’animo, ha ispirato ai familiari l’idea di la nascita di art4sport, una onlus che tramite creazioni artistiche (fatte da lei stessa!) ed eventi benefici intende raccogliere fondi per sostenere l’accesso allo sport dei piu’ bambini che devono usare protesi.

Una tale forza, un’energia cosi’ grande che vedi anche quando la senti parlare, e’ sicuramente un dono di Dio, e’ la luce del Signore che brilla in lei e regala speranza ed entusiasmo, perche’ se lei che ha affrontato una cosa cosi’ grande non pone limiti a quello che puo’ fare, perche’ dovremmo farlo, io, noi, tutti?
E mi piace anche credere che una briciola della forza che Dio le ha donato derivi dai tanti che gli hanno chiesto di aiutarla in quei mesi dolorosi.

Telechiara ha dedicato un lungo programma a Beatrice e l’hanno anche pubblicato interamente su Youtube. Guardatelo perche’ tocca il cuore!!!
L’ho mostrato agli amici che l’anno scorso hanno pregato con me e le lacrimuccie (di gioia!) non sono mancate.

Di sicuro quando sul sito di art4sport accetteranno i pagamenti via carta di credito correro’ a dare qualcosa per aiutare quell’iniziativa. E’ il minimo, per chi dona speranza come fa quell’angioletto.

Un angioletto con ali d’oro gioca in cielo

Lessi di lei per caso grazie a OK notizie.
Andai nei blog dei suoi parenti e lasciai un pensiero, poi pregai per lei. Cosi’ fecero alcuni amici e tanti altri navigatori del web convinti che la forza della preghiera possa tanto.
Ma non era quello il destino, il disegno celeste. E quell’angioletto ora gioca in cielo, magari assieme a Chiara.

Spero che il mondo piu’ bello che c’e’ lassu’, fatto di infinita gioia e pace, le faccia dimenticare presto la sofferenza patita qui. Vola in alto piccolo angelo. :*

Ricordiamola e preghiamo per chi resta. Io ho regalato loro la testimonianza del dono che ho ricevuto sei anni da Chiara e che mi rende certo del domani.