Caro amico ti scrivo

Ciao.
Sai che parlo con te, vero? Sai che parlo di te?
Per adesso non metto nomi ma ho una certa dose di rabbia da smaltire quindi intanto scrivo qui. Un giorno potrei dire anche chi sei e farti la pubblicita’ che meriti.

Allora, tu sai che ci vedo poco. Poco per apprezzare il mondo come te, abbastanza per decifrare alcune di quelle schifezze che chiamano captcha. Alcuni piu’ facilmente, altri con qualche difficolta’ in piu’ ma ce la faccio. Non e’ cosi’ per tutti, purtroppo.

I captcha sono diffusi perche’ c’e’ gente convinta che servano a limitare lo spam. Non e’ vero, sono aggirabili e quelli difficili da aggirare per un PC lo sono anche per un essere umano. Soprattutto se vede poco, e’ ipovedente, daltonico ecc. Se invece e’ non vedente, i captcha visivi non li supera affatto.

Io non vado a dire a tutti quelli che usano captcha di non farlo, anche se mi godo tutte le notizie di librerie software sempre piu’ sofisticate ed atte ad aggirare quella barriera architettonica. Ma vabbe’, ci sono e almeno c’e’ chi offre un’alternativa audio.

Tu no. Tu che ti dichiaravi tanto amico. Tu che ti dici rispettoso della vita, tu che hai toccato con mano il dolore in ospedale, tu hai messo il captcha nel tuo bel programmino (se possiamo definirlo bello, ma non e’ questa la sede per recensirlo) perche’, cito testualmente dal forum, “quando la gente chiede gentilmente e denarosamente è difficile dire di no”.

In pratica hai svenduto i disabili che dovessero trovarsi a usare il tuo “bel” programma che hai reso shareware manco fosse il codice piu’ prezioso della terra. Manco giftware. No, proprio shareware. Se vuoi usare ‘sta perla paghi. E visto che qualcuno che paga c’e’ se ti fa una richiesta tu esegui.

Bene, spero che i tuoi preziosi utenti scoprano presto che il captcha che hai implementato in tre righe di PHP e’ aggirabile da qualsiasi libreria anche vecchia: si tratta infatti di una sequenza di lettere tutte allineaste l’una all’altra, bianche su sfondo nero, con una bella linea in mezzo. Un programma le decifra come niente. In compenso visto che sono piccole io faccio fatica. Non immagino un ipovedente. Un cieco invece non passa proprio visto che non offri nessuna alternativa.

Insomma, hai chiuso fuori i disabili per un captcha del cavolo.
Complimenti vivissimi.

SEO, SEO delle mie brame…

– Ciao, come e’ andato lo stage?
– Bene, ho fatto web marketing.
– Cioe’?
– Posizionamento dei siti nei motori di ricerca e scrittura articoli con le keywork giuste.

Tradotto: SEO (Search Engine Optimization)

Al che mi e’ scappato un “oh mamma” e giustamente l’interlocutore, giovanotto informatico di grandi speranze (che merita perche’ s’impegna) mi ha chiesto perche’. E gli ho spiegato come esistano due tipi di sviluppatori di siti: quelli che creano il sito pensando fin dall’inizio anche ai motori di ricerca e quelli che ci pensano dopo. Ho poi cercato di non buttargli in faccia la mia opinione spesso radicale sulle cose dicendogli che pero’ i secondi sono quelli che di solito fanno piu’ soldi.

Quello che mi chiedo e’ come si faccia a far fare SEO a una persona che non ha ancora mai creato una pagina (x)HTML+CSS.

Quando ne creera’ una scoprira’ che alla fine la cosiddetta SEO diventa un processo naturale strettamente collegato alla strutturazione del sito stesso.
E scoprira’ anche che i motori di ricerca non sono cosi’ diversi dai disabili quindi creare un sito aperto a questi ultimi da’ vantaggi anche per il posizionamento nei motori.
Questo in tanti devono ancora capirlo, purtroppo…
Confidiamo nelle nuove leve!

Chi complica e chi semplifica

Ho spiegato a un amico sacerdote come registrarsi su Cittadinanza digitale per avere accesso alla rete WI-FI del Comune di Venezia e risparmiare soldini quando e’ in giro con l’iPhone che gli hanno regalato lo scorso Natale.

Gli ho anche spiegato che tutta la burocrazia necessaria e’ dovuta alle misure antiterrorismo presenti nel decreto Pisanu di qualche anno fa. Ci siamo guardati negli occhi e siamo arrivati alla stessa conclusione a cui penso arrivino tutti… ;-)

Senza quel decreto infatti non servirebbero montagne di dati per registrarsi a un servizio pubblico gratuito.
Onore comunque al Comune di Venezia per aver automatizzato al massimo il tutto.

Cosi’ anche il mio amico sacerdote, come gia’ il sottoscritto e altri 10.000 mestrini (da una bimba di 9 anni a una 94enne) in appena 10 giorni, e’ ora un Cittadino digitale.

No, grazie.

Il soggetto di una mail che ho ricevuto:

contatto sviluppato allo scopo di richiedere il consenso all’invio di comunicazione commerciale

Avrebbero anche potuto sintetizzare il concetto in 5 parole:

Posso mandarle pubblicita’ in email?

Ovviamente non ho risposto ;-)

The Pirate Bay e quello che fanno per l’Iran

Davvero meritevole di un plauso l’impegno di The Pirate Bay e di altre organizzazioni che hanno creato un forum anonimo e sicuro per gli iraniani ove postare video e testimonianze sul massacro in atto da parte delle forze di quel paese.

E’ vero certo che vincitore e vinto non sono tanto diversi ma che per questo ci vada di mezzo la popolazione e’ assurdo e il web sta dimostrando la sua potenza contro chi ama la censura, che sia per soldi o per potere politico.

Quelli di The Pirate Bay mi hanno sempre colpito per i toni e i modi. Non sono convinto che siano solo 4 ragazzi incoscienti, secondo me dietro c’e’ ben altro. Magari questa e’ un’operazione di immagine (ammesso ne abbiano bisogno). Certo fanno un servizio alla Comunita’ e guadagneranno piu’ simpatie di chi si agita per vederli in galera e chiede una censura quasi iraniana del web.

Comunque stiano le cose, loro (assieme a molti altri, eh) qualcosa lo stanno facendo e meritano un applauso.

Usate Google per saperne di piu’.

PS: attenzione perche’ nel forum vengono consigliati stratagemmi per mettersi al riparo dal regime ma non tutti sono leciti in Italia quindi non seguiteli che oltretutto qui, per fortuna, non ci servono.

No alla rettifica per tutti i “siti informatici”!

Ho firmato e raccomando a tutti di fare altrettanto la lettera aperta presentata al senato per escludere dall’obbligo di rettifica entro 48 ore i siti web amatoriali o personali, comunque non legati a testate giornalistiche.

Di cosa si tratta?
Di un passo del DDL intercettazioni che prevede che qualsiasi sito web (anche quello di vostro figlio di 9 anni) debba pubblicare entro 48 ore eventuali rettifiche ricevute. Avete capito bene: anche se siete in vacanza, in ospedale o avete il PC rotto o la linea telefonica guasta. O pubblicate la rettifica o ricevete una multa da parecchi zeri.
Un proposito inaccettabile che comprometterebbe la liberta’ per i privati di gestire uno spazio ove esprimere la proprie opinioni: aprire un blog, un forum, un sito o partecipare a un social network diverrebbe fonte di pericolo costante. Stesso discorso per onlus e chiunque sia attivo online senza lavorare per una testata giornalistica.

Link all’iniziativa:
No alla rettifica per tutti i “siti informatici”

Rettificare informazioni errate e’ giusto, dover agire come testate giornalistiche senza esserlo e’ un’assurdita’. Non siamo mica l’Iran che chiude la bocca alla gente, no?

Dal tre luglio arriva la rete wifi gratuita a Mestre/VE!

Arriva la rete wifi gratuita a Venezia e Mestre. Inizialmente si e’ puntato (giustamente) su Venezia, con una copertura che giudico imponente. Mestre pero’ non scherza e i progetti sono di ampissimo respiro. Terraferma e centro storico sono coperti da una spettacolare rete in fibra di proprieta’ del Comune che ora si aprira’ ai privati per partnership per portare servizi gratuiti e a pagamento nelle case di tutti i cittadini. Ma tornando al presente: in piazza Ferretto, al Candiani, nelle biblioteche, nei parchi, lungo tutto il Canal Grande, in Piazza San Marco, nelle spiagge e in tanti altri posti (che verranno aggiunti man mano) residenti e persone che lavorano o studiano in citta’ potranno navigare gratis col notebook o il cellulare wifi. Molte altre informazioni nell’articolo linkato da cui cito una dichiarazione del vicesindaco:

Perché. «Informazioni, relazioni, lavoro, tutto si fa in rete», spiega il vicesindaco Michele Vianello, «dunque, l’accesso per tutti i cittadini alla rete è un diritto, tanto quanto quello agli asili nido o ai trasporti. L’unico modo per Venezia per andare avanti è diventare città attrattiva di servizi grazie alla rete. Per questo, dedico questa festa alla Corte costituzionale francese, che appellandosi ai diritti universali dell’uomo ha respinto un progetto per limitare l’accesso al Web».

Bellissima e condivisibile la dedica finale, ma c’e’ di piu’:

Il futuro: 20 mega e niente antenne. «Voglio subito alzare l’asticella e puntare a portare a casa di ogni veneziano collegamenti a 20 mega», rilancia Vianello. Ma questa è una partita ancora tutta da giocare: «Alla firma del sindaco c’è una lettera da inviare ai maggiori operatori di telecomunicazioni europei. Non c’è città che possiede un patrimonio pubblico di 10 mila chilometri di fibre ottiche: sul Ponte della Libertà, ad esempio, passiamo solo noi e Telecom», prosegue Vianello, «per questo sviluppo, però, serve necessariamente l’intervento dei privati, perché da soli non abbiamo soldi. Noi offriamo una rete e l’occasione sperimentare a Venezia – città immagine – servizi tecnologicamente avanzati: penso alla possibilità di togliere tutte le antenne introducendo la tv digitale (con 20 mega si può), la telemedicina, didattica a domicilio. Ci sono servizi gratuiti, altri – come i film da scaricare – a pagamento e qui sarà il business per il privato che sarà socio del Comune».

SLURP!

Google Earth: nuove immagini per Venezia e Mestre!

Da me atteso ormai da tre anni, ecco finalmente un bell’aggiornamento delle immagini satellitarti di Venezia e Mestre.

La qualita’ e’ molto elevata (anche se Google Earth non ha le immagini oblique di Live Maps…) e si tratta dell’aggiornamento online piu’ recente per la mia zona. In base ai miei riferimenti temporali, infatti, le immagini dovrebbero essere state raccolte nella seconda meta’ del 2007.

Ecco le aree coperte:
– Venezia
– Mestre
– Marghera
– Favaro Veneto
– Tessera (compreso l’aeroporto)
– Zelarino (a meta’)

Le immagini si possono vedere solo tramite Google Earth perche’ non sono ancora presenti in Google Maps.
Quando lo saranno, regaleranno moltissimo al mio portale Mestre Semplice. ;-)

Fonte della notizie delle nuove immagini: Google Earth Blog

Domande e risposte

Ho chiesto al comitato antipirateria chi e’ il direttore dopo che il prof. Masi e’ andato in RAI in aprile.
Mi hanno risposto che e’ sempre lui e che e’ stato modificato il decreto istitutivo del Comitato.
L’ho scritto a Guido Scorza che nel suo blog se lo chiedeva e non sembra che la notizia gli abbia fatto piacere.

Non mi soffermo sul merito della questione (ci sono altre sedi) ma voglio pensare a quanto il web avvicina le persone.
Io, si’ io, che chiedo una cosa a un comitato governativo, ottengo una risposta e la giro a un giurista che a sua volta ne parla e crea dibattito fra altri interlocutori preparati.
Il tutto da qui, da questa calda stanza, dalla mia scrivania. E’ il trionfo del dialogo, dell’informazione, della gente che cerca, impara, scopre, condivide conoscenza.
E pensare che c’e’ qualcuno che invoca leggi finalizzate a tagliare le linee, a ragione o per sbaglio, a rallentare gli utenti, a monitorare ogni byte.
Ma e’ tanto difficile accogliere l’importanza del web e la rivoluzione sociale che ha comportato e sempre piu’ comportera’?

Buone azioni ;-)

Ho suggerito ai bravi ragazzi di La Quadrature du Net alcune strategie (perfettamente lecite) per complicare la vita ai lupi cattivi del loro paese.

Il bello della Rete e’ che permette alle persone di co-mu-ni-ca-re.
Tizio nel paese X vive una situazione e ne parla. Chiunque puo’ leggerlo, non serve che Tizio abbia un giornale o una TV perche’ possa farsi leggere da tutto il globo. Chi lo legge puo’ avere un’idea per aiutarlo (magari buona, magari inutile) e puo’ comunicargliela con un clic, gratis, in tempo reale, senza buste ne’ francobolli.

Alcuni dicono che Internet non serve a niente, altri invocano leggi che taglino la linea indiscriminatamente o che rendano meno facile comunicare. Scava scava scopri che di solito e’ ostile al web chi vorrebbe venderti contenuti.
Secondo me non e’ tanto una questione di pirateria ma di durata della giornata: il tempo non e’ infinito, o lo passi online o lo passi a guardare un film, in TV o sul lettore DVD. Puoi fare entrambe le cose, certo, ma se non ci fosse la Rete (o se con un pretesto te la vietassero) magari staresti di piu’ davanti al video, come ai cari vecchi tempi.

Quanto c’e’ di egoismo in tutto questo…

Ma la Rete e’ un’immensa mente collettiva fatta di persone e non sara’ fermata da pochi.

Tempi che cambiano

Ammetto che resto un po’ perplesso quando mandano interessanti proposte commerciali alla mia email in parrocchia con questa introduzione:

Alla cortese attenzione
Dir. Commerciale

Forse ci sono parrocchie dotate di direzione commerciale ma io non ne conosco.
Sono arretrato lo so.

Le conseguenze dell’incoscienza

Un’amica si e’ iscritta a un social network italiano e mi ha dato la sua pagina.
Mi si e’ aperto un mondo!

Decine di persone che inseriscono nome, cognome, citta’ di provenienza, scuola o posto di lavoro frequentato e foto, talvolta in atteggiamenti che uno istintivamente terrebbe per se’.

E non basta: se uno si iscrive (io non ci tengo, grazie) ha a portata di mouse link di siti, blog e gli immancabili contatti/email, oltre alla possibilita’ di sapere chi diventa amico di chi (nei social network diventare amici equivale solo ad aggiungere un utente alla propria lista) e chi scrive a chi.

Difficile capire se questi comportamenti siano dati da incoscienza, da voglia di indipendenza o da ribellione verso quelle persone noiose che raccomandano sempre un minimo di prudenza nella vita online e offline. Forse sono tutte queste cose, forse e’ superficialita’, la stessa che ad alcuni nel mondo reale fa dire “ma cosa vuoi che succeda” o “non puo’ capitare proprio a me”…

Il brivido dell’avventura? Gli incontri dello stesso peso e profondita’ di quelli vissuti sotto il tunz tunz e le luci stroboscopiche? La ricerca di un posto per se’ in cui farsi conoscere? Ognuno cerca a modo suo un po’ di felicita’. Speriamo che questa ricerca non conduca a qualcosa di brutto e intanto complimenti all’unica persona che conosco, fra quelle che si sono virtualmente fatte radiografare su quel social network, che ha messo come cognome “lelelele”.

L’evoluzione avviene piano, senza strappi

E con l’inizio del 2009 o forse gia’ la fine del 2008 la mia parrocchietta preferita entrera’ nel cosiddetto web 2.0. Senza strappi, senza fanatismi social o imposizioni.

Un piccolo passettino per usare meglio le risorse della Rete. Gia’ ci avvaliamo intensamente di Wikipedia. Ora ci apprestiamo a fare una cosetta in piu’ ma a farla bene, a modo nostro, senza snaturare la vita e il modo di lavorare inseguendo le mode.

Cosa?
Ve lo diro’ quando saremo pronti ;-)

Grazie Yalla!

Grazie Yalla per offrire Internet in quel dell’Egitto… cosi’ posso chiacchierare con una persona a cui voglio un gran bene come se fosse ancora in questo continente!

OK, faccio queste cose dall’88 ma quando parli con un’amica e’ diverso e ti fa pensare a quanto sia bello questo mondo.

Il mio social network si chiama Internet

All’ennesimo messaggio “dai vieni anche tu su Facebook!” “figo, su Facebook ho trovato tizio” o “caio e’ ormai facebook dipendente” devo dirlo: io NON ne voglio sapere.

Ho una email, e’ MIA e chiunque’ puo’ scrivermi, non soltanto gli iscritti a un sito.

Ho un blog e un sito web. Sono MIEI e chiunque puo’ vederli, non soltanto gli iscritti a un sito.

Decido IO quali informazioni dare di me e quando CANCELLARLE, che se ti iscrivi a Facebook e poi ti cancelli pare non sia del tutto semplice eliminare i tuoi dati (che almeno non restano pubblici cmq).

Mi fa sorridere chi dice di aver ritrovato vecchie conoscenze su FB visto che erano tutte persone facilmente rintracciabili via email.

Mi fa sorridere la strenua difesa della privacy contrapposta alla quantita’ di informazioni riversate nei social network.

Mi spaventa un po’ la facilita’ con cui troppa gente, forse per moda forse per vista corta, si chiude in un minuscolo feudo invece di usare le opportunita’ della Rete Globale.

Detto questo mi conforta moltissimo l’opinione del giornalista Massimo Mantellini. Intimamente lo spero anch’io, Massimo. Per il bene di Internet tutta.

Lavoro collaborativo online: in Italia se ne fa poco, mi pare

Noi italiani online ci distinguiamo sempre: ove c’e’ da fare lavoro collaborativo i file creati da italiani sono aghi in immensi pagliai. Vale per le cose ludiche e ovviamente anche per quelle piu’ serie.

Un esempio su tutti il calendario liturgico: sebbene ci siano ottimi portali che lo propongono giorno per giorno comprensivo di Santi, letture, liturgia delle ore ecc, non sono ancora riuscito a trovare un bel file in formato iCalendar da integrare nelle applicazioni compatibili, offline e online.
Ce ne sono in tutte le lingue e per tutte le nazioni, ma per l’Italia si trova proprio poco!

Finira’ che proprio io dovro’ farmelo… ;-)

Google Street malinconia

Novita’ del giorno: sbarca Google Street in Italia. Sono gia’ disponibili le immagini delle vie di Roma, Milano e Firenze.

Sono subito andato in una strada di Milamo legata a tanti ricordi di inizio anni ’90.
Adesso non la frequento piu’ perche’ ho perso di vista l’amico, il grande amico, che abitava li e chissa’ dove sta oggi.

Mette malinconia. Per carita’, le foto son belle, il sendo del 3d pure, la navigabilita’ anche, ma passare davanti a un cancello che conoscevi, alzare lo sguardo e vedere anche la terrazza e tutto il resto ma sapere che oggi quei luoghi sono estranei alla tua vita -e forse pure a quella dei tuo amico- non so, mette malinconia.

Detto questo, Google Street e’ proprio carino per vedere i posti che conoscevi anche senza andarci. Sull’utlita’ reale ancora non mi esprimo, per ora mi piace di piu’ Virtual Earth con le sue immagini a volo d’uccello.