Vorrei una Chiesa…

In questi giorni vado spesso in chiesa e trovo che la Fede, Dio e pure i riti di preghiera siano elementi di conforto indispensabili in talune circostanze. Indispensabili per chiedere a Dio una grazia ma anche per abbandonarsi alla confortante speranza che la vita sia fatta di altro, non solo di nascita, sopravvivenza, malattie o disgrazie.

Ecco, io che penso che tutte le religioni non siano altro che interpretazioni locali di una stessa verita’, di analoghi valori assoluti, io dicevo, in questi giorni entro nella chiesa cristiana che frequento e con cui collaboro, mi siedo al secondo banco dal fondo e prego, perche’ farli li, piuttosto che in casa mia, mi da’ di piu’. Sono sempre convinto che Dio ci ascolti ovunque siamo ma andare li nel silenzio e nella quiete di una mattina o di un pomeriggio favorisce anche la concentrazione e l’introspezione: pregare mi da’ l’occasione per guardarmi dentro. Forse e’ Dio che mi aiuta a farlo, chissa’.

Questa e’ la chiesa che vorrei, questa e’ la religione che vorrei. Una religione che con la parola di Dio ti aiuta a guardarti dentro e a vivere in pace con te e gli altri, facendo bene.

MA COME FACCIO ad avvicinarmi a una chiesa rappresentata dai RATZINGER che prima di diventare Papa attaccava tutto e tutti in nome della Dottrina Cristiana, perfino Harry Potter (il colmo dell’assurdo)? COME FACCIO ad avvicinarmi a una chiesa rappresentata dai Ruini che ha deciso di dire di tutto di piu’, cosa si fa, cosa non si fa (l’ultima di ieri: s’e’ scagliato contro i matrimoni fra persone di religioni diverse)? COME FACCIO ad avvicinarmi a una chiesa vista come un serbatoio di voti per i vari politici pronti a incasinare la vita della gente per conquistare un seggio in piu’?

COME FACCIO a sentirmi parte di una chiesa di cui si senton parte quelli di fattisentire.net (li linko cosi’ vedranno il blog nelle statistiche e verranno a leggere) che inviano posta non richiesta nelle mail di parrocchie ed enti affini e lanciano i loro proclami. A giugno contro il referendum, ora contro i PACS. AO’! Capisco ancora il referendum: hai la tua idea e pensi di doverti dar da fare perche’ ritieni ci siano vite in pericolo… ma che VITE ci sono in gioco coi PACS da spingerti a un titolo cosi’ INFANTILE come “Famiglia, non PACSate!”. Ma dai…

Questa gente che vuole IMPORRE le proprie idee, che non sa accettare tesi diverse dalle proprie (anche se le stesse a volte sono contraddittorie o mutano nel tempo) e’ cio’ che allontana le persone dalla CHIESA e dal CONFORTO che possono dare DIO e la FEDE, un conforto inimmaginabile e che aiuta davvero.

Magari sbaglio io, ma il giudizio di Dio ci sara’ PER ME MA ANCHE PER LORO e sara’ lui a dire se e’ stato giusto fare e dire certe cose in suo nome.

Mi chiedo, pero’: in quanti hanno rinunciato a Dio a causa di tutti gli INTEGRALISMI nel suo nome, in tutte le religioni?

Certo ci sono integralismi e integralismi: quello del potere forte e quello di chi dalla religione chiede regole di vita e le vuole imporre perche’ cosi’ facendo le sente piu’ valide. Non critico per esempio gli ascoltatori di Radio Maria che chiamano inferociti se qualcuno contesta una Messa troppo lunga. Io critico chi ritiene che la parola dei ministri di Dio sia la verita’ unica da imporre con ogni mezzo. Qualsiasi parola: se oggi e’ cosi’ bisogna fare cosi’, se domani “cambieranno idea” sara’ la verita’ unica e insindacabile quella. Ed e’ cosi’ per tutto: dalla medicina alle forme del Rito, da temi come i trapianti e la contraccezione al divieto di far colazione prima dell’Eucarestia (divieto che va e viene: oggi e’ peccato, quand’ero piccolo non lo era, quand’era piccola mia madre era peccato mortale addirittura).

Bisognerebbe riscoprire il Vangelo nell’ottica di ATTUARNE i principi, non di limitarsi a enunciarli a menadito. Onore a chi li cita, ma attuateli: avremo un mondo migliore ed eviteremo di portare sofferenza o agire ingiustamenti in nome di Dio. Fare del bene e’ meglio che farsi sentire.

Intanto io continuo ad andare in chiesa a pregare perche’ mi fa bene e spero serva, pero’ dubito di essere il cattolico perfetto secondo l’attuale concezione. Pace, io prego Dio e spero che lui mi ascolti. E la pace interiore con cui esco dalla chiesa mi fa pensare di si’.

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